CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Quando i pastori presentano la santità coniugale…

26 Febbraio 2018

Peregrinatio Santi Luigi e Zelia Martin

La Peregrinatio corre rapidamente verso la conclusione. Ma non è ancora finita. A Trapani i santi Luigi e Zelia, vengono accolti dal vescovo, Mons. Pietro Maria Fragnelli, presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia della CEI, intanto le testimonianze di carità segnano il passo di una storia di misericordia infinita.

Cari amici,

il cammino con i santi Luigi e Zelia lungo le contrade del nostro Paese ormai volge al termine, oggi viviamo l’ultimo giorno di questa lunga Peregrinatio iniziata il 22 gennaio. Questa sera inizia il nostro viaggio di ritorno che ci porterà a Lisieux il 1° marzo. Ogni tappa ha avuto la sua specifica impronta, ovunque abbiamo incontrato un popolo che accoglieva con fede l’arrivo dei Santi. La gente aveva l’intima certezza di non accogliere semplicemente qualcosa ma di incontrare qualcuno. L’ultima tappa, tuttavia, è quella che ha riservato le più belle sorprese, un’ulteriore conferma che il buon Dio nasconde le cose più belle e le dona solo a chi ha il coraggio di perseverare.

Siamo arrivati nella diocesi di Trapani venerdì 23 febbraio. Dinanzi alla chiesa Madre di Alcamo (Tp), insieme a tanti bambini e ad una folla di gente, c’era anche il vescovo, mons. Pietro Maria Fragnelli. Non solo era presente ma ha voluto lui stesso portare l’urna insieme ad alcuni parroci di quella città, un modo concreto per dire a tutti che la Peregrinatio non è un passaggio devozionale che riguarda pochi fedeli ma un evento che si inserisce a pieno titolo nella vita ecclesiale. Mons. Fragnelli è presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia della CEI, egli ha dunque una precisa responsabilità in ambito nazionale e proprio in relazione alla famiglia. La sua presenza e la sua partecipazione manifestano la convinzione che la pastorale familiare non può fare a meno di quella specifica testimonianza offerta dagli sposi santi. La teologia non basta, i progetti pastorali sono belli ma spesso difficili da realizzare. La parola dei Santi invece affascina e convince, custodisce la fede e suscita impegno.

Nella diocesi di Trapani l’urna dei Santi Martin è passata in diverse città e chiese proprio per dare a tutti la possibilità di ricevere la luce che risplende nell’esperienza di Luigi e Zelia e della loro famiglia. Tanta gente accorre solo perché sa che sono i genitori di santa Teresina che tutti conoscono e amano. In questo peregrinare da una chiesa all’altra, il buon Dio ci ha fatto una gradita sorpresa. Sabato mattina, 24 febbraio, nella chiesa del monastero di santa Chiara, in Alcamo, mentre mi apprestavo a tenere una catechesi sull’accoglienza della vita in casa Martin, si avvicina una coppia di giovani sposi – Maria Antonina e Massimo – due bambini in braccio e una terza di pochi anni tutta sorridente che si nasconde dietro i genitori. Mi consegnano una busta, in breve raccontano di aver ricevuto un miracolo per intercessione dei santi Martin e mi chiedono di leggere la loro esperienza, non se la sentono di parlare dinanzi a tanta gente.

Lo scorso anno, durante la gravidanza di due gemelli, scoprono che uno dei bimbi presenta una grave malformazione polmonare e cardiaca. Possiamo immaginare l’inquietudine che trapassa il cuore, un “vero calvario”, scrive Maria Antonina. Si aggrappano alla preghiera, l’amore per santa Teresa di Gesù Bambino ha fatto loro conoscere la testimonianza dei suoi genitori, hanno una medaglia che li raffigura, invocano con fede la loro intercessione. Passano alcune settimane prima di ripetere la visita ecografica, poche ma vissute con comprensibile angoscia, e constatano che il polmone non presenta più alcuna anomalia. Resta quella del cuore. Continua la preghiera. Ed ecco la gioia di vedere nascere due bambini, maschio e femmina, che in onore dei Santi vengono chiamati Louis e Azélie. Una storia a lieto fine. La cosa più bella, mi dicono i genitori visibilmente emozionati, è quella di ricevere la visita di Luigi e Zelia proprio nella loro città.

Al termine della catechesi, in cui ho sottolineato proprio l’accoglienza generosa della vita che i santi coniugi Martin hanno vissuto come una precisa scelta di fede, leggo la testimonianza di Massimo e Maria Antonina. L’applauso della numerosa comunità è immediato, convinto, commosso. La loro esperienza non buca lo schermo, non trova spazio nella cronaca, ma appartiene alla storia di carità che Dio costruisce lungo i secoli. Ogni vita che nasce è un miracolo, un dono inestimabile di Dio. Per ricordare questa verità così semplice ed essenziale, ogni tanto il Padre celeste opera segni straordinari.

La Peregrinatio corre rapidamente verso la conclusione. Ma non è ancora finita. Questa sera partiremo da Palermo alla volta di Genova dove troveremo una comunità parrocchiale pronta ad accoglierci per dare anche solo un saluto alla preziosa urna dei Santi. Faremo sosta ad Ars e porteremo le sante reliquie nella Basilica del Santo Curato dov’è prevista una Messa e la recita del Rosario, animato dai seminaristi. In quel luogo assicuro una speciale preghiera per tutti i sacerdoti che abbiamo incontrato lungo il cammino di queste settimane. Il 1° marzo saremo a Lisieux. Ma di tutto questo, a Dio piacendo, parleremo la prossima volta. Un caro saluto a tutti voi.

don Silvio




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1 risposta su “Quando i pastori presentano la santità coniugale…”

Grazie don Silvio,sono stati giorni bellissimi,le reliquie hanno portato tanta gioia alla comunità.Sono sicura che le grazie saranno tante.

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