27 febbraio 2018

27 Febbraio 2018

L’unico Maestro

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Il commento

Non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli” (23,8). Se ci limitiamo ad un’interpretazione letterale, dobbiamo concludere che nella comunità cristiana nessuno può avere l’autorità di insegnare e nessuno può assumere il ruolo di guida perché siamo tutti figli dello stesso Padre e tutti fratelli tra di noi. In realtà il Vangelo propone un criterio da osservare con rigorosa fedeltà: se Cristo è l’unico Maestro, nella Chiesa possono insegnare solo quelli che parlano in nome di Cristo, quelli che non comunicano le proprie convinzioni ma diventano l’eco della parola che Gesù ha proclamato; quelli che riconoscono di non avere parole da dire e attingono luce dalla Parola di Gesù. In questo modo essi permettono a tutti – e a tutte le generazioni – di incontrare e ascoltare l’unico Maestro e di ricevere l’unica Parola che salva. Quante persone oggi pretendono di salire in cattedra! Quanti falsi maestri hanno inquinato la società con le loro idee, seminando illusioni, rabbia e violenza. Quanti altri hanno insegnato che non c’è alcun segno di Dio nella storia e nessuna speranza di una vita eterna. In realtà, ogni uomo porta dentro di sé un desiderio ardente di verità, ha bisogno di maestri che gli fanno scoprire la luce di Dio spesso nascosta nei solchi aridi della storia.

Colui che si presenta come l’unico Maestro ha comandato agli apostoli di insegnare con autorità a tutte le genti (Mt 28, 19-20). La comunità cristiana non è fondata sul generico “vogliamoci bene” e non si lascia guidare dal semplice buon senso ma trova nella Parola sempre viva di Gesù la sua radice e la sua luce. Questa Parola è capace di svelare il mistero di Dio e la verità dell’uomo, ha la forza di rischiarare l’orizzonte e azzerare i conflitti. “Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita” (At 5,20). Così dice l’angelo agli apostoli. Oggi eleviamo una speciale preghiera per tutti coloro che hanno la responsabilità di guidare il popolo di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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