Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

13 aprile 2018

13 Aprile 2018

Di più e meglio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,1-15)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché a vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Il commento

Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” (6,5). È una domanda che spiazza i discepoli. Uno di loro, abituato ai calcoli, fa notare che la folla è troppo numerosa, duecento denari (forse la somma che possiedono) non bastano neppure per dare un piccolo pezzo (6,7). La storia potrebbe finire lì, nel vicolo cieco delle buone intenzioni. Ma il racconto continua perché c’è un ragazzo disposto a dare tutto quello che possiede: cinque pani e due pesci (6,9). Perché Gesù chiede ai discepoli quello che essi non possono fare? Lui sa bene che non sono in grado di sfamare quella grande moltitudine. Nelle sue parole c’è una significativa pedagogia. Egli invita i discepoli a prendersi cura di quella folla apparentemente anonima. Non sono estranei ma fratelli che hanno bisogno di pane e di speranza. L’invito di Gesù contiene perciò una salutare e permanente provocazione per la sua Chiesa. Davvero ci sta a cuore la sorte degli uomini? Davvero vogliamo dare ad ogni uomo la possibilità di ricevere tutto ciò che serve per vivere? Non solo il pane materiale ma anche la luce della verità? Oppure siamo talmente preoccupati del nostro benessere da dare agli altri solo le briciole del nostro tempo e delle nostre risorse? Il miracolo dei pani ci ricorda che l’opera di evangelizzazione non può essere confinata solo nell’ambito spirituale ma tocca anche quello materiale. Quel giorno, sulle rive del lago, Gesù annuncia anzitutto la speranza del Regno, il miracolo dei pani è solo un segno di quel Pane eucaristico che Dio vuole donare a tutti. E tuttavia, preoccupandosi di dare il pane a chi ha fame mostra che la Chiesa ha il dovere anche di intervenire nelle questioni sociali. Tutto ciò che serve a vestire di dignità La vita dell’uomo, fa parte della missione della Chiesa. La realistica consapevolezza di avere poche risorse non giustifica l’indifferenza, anzi chiede una risposta ancora più generosa. Se davvero siamo pochi e abbiamo poco, vuol dire che dobbiamo impegnarci di più e meglio. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.