Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

19 aprile 2018

19 Aprile 2018

Fare il pieno di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Il commento

Chi crede ha la vita eterna” (6,47). Credere significa ricevere la vita piena, quella che appartiene a Dio. Nella nostra fragile umanità Dio ha nascosto la sua vita. Creandoci a sua immagine (Gen 1,26) ci ha resi partecipi della sua stessa vita. Questa risorsa rischia di rimanere nascosta e inattiva. L’incontro con Gesù ci permette di prendere coscienza della nostra vera identità: siamo figli di Dio e possiamo vivere come angeli di Dio. Questo itinerario di fede passa attraverso l’ascolto della Parola ma trova il suo sigillo nell’Eucaristia che Gesù presenta come “il pane della vita” (6,48). È Gesù stesso questo Pane che dà la vita, cioè riempie di vita i nostri giorni, ci immerge nella vita di Dio e dà piena consistenza alla nostra esistenza. Questo annuncio, che ci conduce nel cuore dell’esperienza di fede, ha due conseguenze importanti. Ecco la prima: se vuoi la vita, bussa alla porta di Dio. Se non vuoi sciupare i giorni inseguendo illusioni, lasciati istruire da Dio (6,45). Ma non possiamo fermarci a questo livello, sarebbe troppo comodo. L’incontro eucaristico genera un coerente stile di vita. Chi mangia il Pane che dà vita riceve la grazia e la responsabilità di comunicare la vita. Chi ha ricevuto la vita ha il compito di donare la vita. Chi ha fatto il pieno di Dio, s’impegna a seminare con abbondanza la vita di Dio nei solchi della storia. Dare la vita non significa soltanto fare qualche opera di bene ma mettere tutta la vita a disposizione di Dio. Non possiamo essere cristiani part time.

Se ci guardiamo attorno non facciamo fatica a scoprire che vi sono tante persone che hanno bisogno di ricevere una parola, si sentono deboli e fragili, hanno bisogno di essere sostenuti, accompagnati e illuminati. Chi ha ricevuto la vita di Dio non può restare indifferente. Chi ha sperimentato la grazia che viene da Dio, non può non annunciare a piena voce che solo Gesù è capace di riempire i nostri giorni di quella vita che non ha fine. Donaci, Signore, questa certezza e fa’ che sia la luce che tutto rischiara.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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