Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

20 aprile 2018

20 Aprile 2018

Senza Gesù non c’è vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.

Il commento

Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita” (6,53). Con un linguaggio volutamente provocatorio Gesù chiede alla folla – discepoli, curiosi, avversari – di mangiare la sua carne e bere il suo sangue. Questa parola evidentemente non può essere intesa in senso letterale ma non possiamo neppure limitarci ad una comoda interpretazione simbolica. Carne e sangue fanno riferimento alla vita concreta del Figlio di Dio fatto uomo, il Pane di cui parla non è soltanto un simbolo ma il segno visibile della sua presenza reale. Mangiare la sua carne significa che non basta condividere le sue idee, come fa ogni discepolo con il suo Maestro. Gesù offre e chiede molto di più: ci invita ad entrare in una comunione intima e reale con Lui. Una provocazione sempre attuale, specie nel contesto di una teologia che tende a interpretare il Vangelo come un insieme di valori (giustizia, pace ecologia…) che trovano in Gesù il loro insuperabile riferimento. In questa prospettiva il Figlio di Dio appare come un sapiente – uno dei grandi saggi della storia, fosse anche il più saggio – che ha saputo offrire una proposta seducente e sempre attuale. È una pericolosa deriva antropologica che sottolinea esclusivamente la dimensione umana ma trascura, dimentica o addirittura cancella quella divina. Non sono i valori che ci salvano ma la persona di Gesù. Il nostro programma di rinnovamento sociale inizia da Lui e si realizza grazie a Lui. Tutto il resto sono chiacchiere. Lo dice il Vangelo a chiare lettere: “Se non mangiate la carne … non avete in voi la vita” (6,53). Questo giudizio viene espresso con un verbo all’imperativo che inchioda ogni velleità. Il desiderio di vivere, che ciascuno custodisce come un tesoro, non potrà trovare piena realizzazione, rimarrà una pia illusione, come una freccia che non raggiunge mai il bersaglio. Se vogliamo la vita, dobbiamo passare attraverso Gesù. Altrimenti dobbiamo accontentarci di sopravvivere, possiamo tirare a campare.

Signore Gesù, donaci di mangiare quel Pane che riempie di vita i nostri giorni ed ha la forza di condurci alla vita senza fine.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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