Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

21 aprile 2018

21 Aprile 2018

Solo la fede ci salva

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Il commento

Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui” (6,66). Siamo davanti ad un passaggio faticoso e decisivo: le parole di Gesù hanno generato non pochi dubbi e molte delusioni. Quando ha dato loro il pane terreno, hanno subito capito. Ma quando parla del pane che viene dal Cielo, rimangono scettici e reagiscono dicendo: “Questa parola è dura” (6,60). In effetti la Parola di Gesù, proprio perché viene dal Cielo, non è immediatamente comprensibile, non risponde alle nostre attese che spesso restano confinate in un orizzonte terreno. Questa radicale incomprensione può generare la chiusura e il rifiuto ma può anche suscitare un’umile invocazione. Nel Vangelo di oggi troviamo entrambi gli esiti. Da una parte ci sono quei discepoli che abbandonano perché non comprendono e pretendono di misurare le cose con la propria intelligenza. Stando all’evangelista si tratta di gruppo piuttosto numeroso. Questa scelta, probabilmente manifestata in modo plateale, si presenta come una protesta. Ma Gesù non scende a compromessi e rivolge ai Dodici una domanda secca: “Volete andarvene anche voi?” (6,67). Come gli altri, anche Pietro forse non ha capito il discorso di Gesù. Non è più intelligente degli altri, anche lui fatica a masticare quelle parole sulla carne da mangiare, anche lui resta molto perplesso sul sangue da bere. Sono parole troppo lontane dalla fede che ha ricevuto dalla tradizione. Ma a differenza degli altri, lui vuole bene a Gesù. Per questo risponde all’appello del Maestro con una stupenda professione di fede: “Signore, da chi andremo: tu hai parole di vita eterna” (6,68). Vuole bene a Gesù, ha compreso che nel Rabbì di Nazaret c’è una luce che non ha mai visto negli altri. Per questo ha lasciato tutto per seguirlo e non lo abbandonerà neppure ora. È pronto a sfidare l’incomprensione e la derisione. Sceglie di restare non perché ha capito ma perché si fida di Gesù e lascia a Lui il compito di tracciare la strada. Nei momenti più difficili della vita, solo la fede ci salva. Consapevoli che tante volte, per paura, abbiamo chiuso le porte a Dio, oggi chiediamo la grazia di dire un sì pieno di fiducia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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