Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

8 maggio 2018

8 Maggio 2018

Che ne sarà di noi?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Il commento

“… perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore” (16,6). Gesù annuncia che ritorna presso Colui che lo ha inviato (16,5). Queste parole suscitano tra i discepoli un comprensibile smarrimento e un’amarezza palpabile. Se viene a mancare il timoniere, come potranno realizzare quella nuova umanità che Gesù ha annunciato e consegnato loro come progetto di vita? Si sentono improvvisamente avvolti da un velo di tristezza e di inquietudine. Vorrebbero chiedergli: “Dove vai?”. E soprattutto: “Che ne sarà di noi?”. Ma le labbra restano sigillate, hanno paura comprendere il significato preciso delle parole (16,5). È un atteggiamento che conosciamo bene. Vi sono situazioni ed eventi che ci spiazzano e generano grande turbamento. Non avendo la forza di reagire, ci chiudiamo in noi stessi. Ma rischiamo così di perdere l’appuntamento con la grazia. La Parola di Dio deve scuoterci fino al punto da mettere in crisi il nostro abituale modo di pensare. Vi è però una tristezza che conduce alla morte e una tristezza che apre alla vita (2Cor 7,10). Vi sono svolte e cambiamenti decisivi nella nostra vita che hanno origine da eventi dolorosi. Per questo Gesù annuncia: “È bene per voi che io me ne vada” (16,7). La sua partenza può apparire – e di fatto apparirà! – come un evento doloroso che chiude ogni speranza. Si tratta invece di una grazia, il punto di partenza di una storia nuova. La Pasqua diviene il punto d’incontro tra la missione di Gesù e quella dello Spirito. Gesù non abbandona gli apostoli, Anzi la sua presenza diviene ancora più incisiva grazie allo Spirito che il Padre manderà. Quando non accettiamo il dolore e ci chiudiamo nella tristezza finiamo per vedere tutto come una pesante ingiustizia. E invece, proprio attraverso quel dolore il Signore sta preparando un futuro in cui trionfa la vita. Non lasciamoci ingannare da una lettura solo umana degli eventi. Oggi chiediamo la grazia di essere più docili allo Spirito per scoprire i semi di speranza nascosti anche nelle zolle aride dell’esistenza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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