24 maggio 2018

24 Maggio 2018

Chi scandalizza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,41-50)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.
Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Ognuno infatti sarà salato con il fuoco. Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

Il commento

Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me…” (9,42). Una parola severa, salutare e… sempre attuale. Il verbo skandalizō significa mettere una pietra d’inciampo, far cadere, offendere, incitare a peccare. Come si vede, lo scandalo di cui parla Gesù non riguarda quei comportamenti immorali che sono doverosamente condannati. Il Signore fa riferimento alla fede e chiede di tutelare i più piccoli, cioè quei discepoli che sono ancora deboli e perciò più facilmente possono restare turbati dalla cattiva testimonianza di quei cristiani che vantano una più ampia esperienza ed hanno precise responsabilità nella comunità ecclesiale. Qui non si parla di pedofilia. Scandalo è tutto ciò che offusca la fede e/o non rivela pienamente la luce. Scandalo è non dare il pane a chi ha fame di Dio, non favorire il cammino di fede di chi cerca Dio. Scandalo può essere anche il silenzio del Pastore che non denuncia con chiarezza il male. Scandalo è mescolare verità e menzogna. Scandalo è tutto ciò che calpesta la verità del Vangelo. Contro questi operatori di scandali Gesù ha parole molto gravi, pronuncia una condanna senza appello: “è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare” (9,42). Un ammonimento così duro costringe a riflettere sulla superficialità con cui talvolta viviamo la fede: quante persone si sono allontanate a causa della nostra cattiva testimonianza? E quanti non si avvicinano perché non incontrano una comunità che vive la fede con gioia? Quante volte, invece di essere una porta che fa entrare nella casa di Dio, diventiamo un muro che impedisce agli altri di vedere Dio. Una responsabilità che riguarda tutti i battezzati ma coinvolge in modo tutto particolare i presbiteri, chiamati a guidare non solo con la parola ma anche e soprattutto con la santità della vita. Chi ha ricevuto il dono della fede ha la responsabilità di far vedere. Chi è stato nutrito ha il dovere di nutrire. Oggi imploriamo perdono e ci impegniamo a far penitenza per la nostra cattiva testimonianza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.