
Un cuore pieno di Dio
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,41-51)
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.
Il commento
“Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore” (2,51). Il cuore è il santuario più intimo della persona, è il luogo degli affetti ma anche delle decisioni. Nel cuore dell’uomo maturano le scelte più luminose e/o quelle più tenebrose, quelle che possono fare della vita una scalata verso il Cielo oppure quelle che abbruttiscono la nostra esistenza. La storia dimostra che l’uomo può comportarsi come gli angeli ma può anche compiere le opere del demonio. È questa la tragica realtà. Tutto questo accade perché l’uomo permette al nemico di Dio di entrare nel santuario della coscienza e seminare dubbi e/o propositi malvagi. È un continuo combattimento. Per questo è assolutamente necessario imparare a custodire il cuore.
La liturgia ci fa contemplare il Cuore Immacolato di Maria: un cuore sine macula in cui il peccato non è mai entrato, non c’è niente che offusca la presenza di Dio, niente che impedisce a Dio di essere Dio. Maria è il tempio santo di Dio. Il suo segreto è l’umiltà. La Vergine non crede di poter fare da sola, non si attribuisce alcun merito. Al contrario, si lascia plasmare dallo Spirito, ascolta e accoglie la Parola, anche quando non comprende, come accade nel Tempio di Gerusalemme (2,50). Anche un Cuore immacolato, come il suo, un cuore cioè dove Dio ha stabile dimora, non comprende tutto e subito. Ma ella non si stanca di meditare gli eventi, chiede a Dio di comprendere perché vuole fare sempre e solo la sua volontà. Un cuore immacolato è un cuore pieno di Dio, colmo di luce e perciò anche colmo di amore, di gioia, di speranza. Non basta evitare il peccato, dobbiamo riempire la vita di Dio. Dove c’è Dio, non c’è spazio per il peccato. E se per un attimo s’intrufola, subito viene cacciato fuori perché lo Spirito Santo, che interiormente illumina le nostre scelte, non sopporta alcuna convivenza con il male e ci sospinge a vivere nella più assoluta fedeltà. Affidandoci all’intercessione della nostra dolcissima Madre, chiediamo anche noi la grazia di allontanare con decisione ogni male e di custodire tenacemente il desiderio della santità.
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