12 giugno 2018

12 Giugno 2018

La missione ordinaria

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,13-16)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Il commento

Voi siete il sale della terra” (5,13). Le parole del Vangelo che oggi meditiamo sono poste immediatamente dopo le beatitudini (5, 1-12), esse rappresentano dunque il sigillo di quella proposta così affascinante e impegnativa. Gesù delinea la missione dei discepoli con due immagini tratte dalla vita quotidiana. È il paradosso che spesso appare nei vangeli. Sale e luce sono elementi necessari e perciò ci ricorda che abbiamo un ruolo essenziale e insostituibile nella vita sociale; se veniamo meno, se la nostra testimonianza s’indebolisce, l’umanità diviene più povera e sostanzialmente incapace di portare a termine l’opera della creazione. D’altra parte, sono simboli che rimandano alla vita ordinaria e perciò ricordano che la missione che Gesù chiede non passa solo attraverso le opere straordinarie ma anche e soprattutto nei doveri di ogni giorno, nel contesto della vita domestica e del proprio lavoro, attraverso un’attiva partecipazione alla vita sociale. La fede può e deve generare opere straordinarie, quelle che tutti vedono da lontano, come la città posta sul monte (5,14); ma deve anche diventare il pane quotidiano, un alimento apparentemente semplice che però ha la forza di nutrire. Nel 1948, dopo la drammatica guerra mondiale, Albert Camus, scrittore e filosofo ateo, viene invitato ad un colloquio in cui gli viene chiesto cosa si aspetta dai cristiani. Risponde così: “Questo anzitutto, che i cristiani rimangano cristiani”. Se non sappiamo essere differenti, finiremo per essere ininfluenti, cioè inutili, come il sale insipido. Essere umili testimoni non significa nascondere la fede.

Signore Gesù, chiamandoci a diventare sale e luce, Tu ci chiedi di portare nei gesti più semplici della vita quotidiana, il Vangelo che salva. In un mondo che vuole fare a meno di Dio, donaci di custodire la fede per annunciare a tutti che senza di Te l’umanità non ha futuro. Che la tua Parola sia luce ai nostri passi e faccia della nostra vita una luce capace di orientare i passi dell’umanità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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