23 giugno 2018

23 Giugno 2018

Scegliete bene

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 6,24-34)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro.:Non potete servire Dio e la ricchezza. Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».

Il commento

Non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete” (6,25). Il brano evangelico è ritmato dall’esortazione – che qui assume il valore di un comando – a non preoccuparsi delle necessità materiali. Quest’invito sembra contrastare con la vita di tutti i giorni, segnata da affanni e preoccupazioni. Non viviamo in un mondo tranquillo e tante volte non basta neppure l’impegno, siamo costretti a lottare per ottenere quello che ci è dovuto, quel che è necessario per una vita dignitosa. Gesù non è un ingenuo sognatore e non vende utopie. Le sue parole hanno una chiara ragionevolezza. Egli chiede di non preoccuparsi di quelle necessità che riguardano la vita materiale: il cibo e il vestito, ad esempio. Proprio perché sono necessarie, nessuno può dimenticarle o trascurarle. Peraltro sono proprio gli ambiti in cui la vigilanza etica si è fatta molto più debole, quasi inesistente: si mangia con poco moderazione, e si veste con poco pudore. Preoccupati di rispondere ai bisogni del corpo, corriamo il rischio di ignorare o sottovalutare altri ambiti, ben più importanti. In quante famiglie le preoccupazioni materiali finiscono per togliere spazio alla vita affettiva e alla vita di fede? I beni materiali appartengono alla categorie delle cose utili, sono cioè un mezzo di sostentamento al servizio di altri e più importanti traguardi. Se invece acquistano un valore assoluto, finiscono per diventare un laccio, una catena che impedisce di spiccare il volo. Abbiamo certamente bisogno dei beni materiali per vivere ma… la vita è infinitamente più grande dei beni. Quando Gesù chiede di non preoccuparsi non intende dire che possiamo vivere senza assumere con responsabilità la nostra parte. Egli piuttosto invita a scegliere bene, dando il giusto spazio alle cose che contano, a quelle che sono capaci di rivestire di gioia la vita. Stiamo molto attenti perché l’odierna civiltà – lo ricordava Giovanni Paolo II – privilegia le cose e dimentica le persone. Una cultura ingannevole.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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