CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

In attesa di ricevere il Pane della vita e dell’amore. Una lettera di sposi separati

25 Giugno 2018

Prima Eucaristia

(Foto: © Jorge Luis - Fotolia.com)

Quanti battezzati si accostano alla mensa eucaristica senza comprendere il mistero che ogni volta si compie? Don Silvio scrive ad una coppia di separati: “Consegnate al Signore il dolore di non poter ancora ricevere il Pane della vita e dell’amore. Offrite questo dolore per le coppie che vivono l’angoscia della separazione e per i cristiani lontani dal fuoco eucaristico”.

Caro Don,

abbiamo ricevuto la tua lettera d’amicizia sulla preparazione alla festa del Corpus Domini, è un argomento che ci tocca molto da vicino. Tu chiedi a tutti di custodire e coltivare la sete per accostarsi con animo giusto alla mensa eucaristica. Qualche anno fa hai scritto un articolo che ci colpì molto, parlava degli sposi separati che non possono ricevere il Corpo del Signore. Parlava di noi. “Beati quelli che hanno fame”, hai scritto in quell’articolo. Da allora è passato tanto tempo, sono capitate tante cose e siamo sempre più presi da questa splendida storia che la Fraternità propone.

Ma tutto questo, come puoi immaginare, non toglie la fame e la sete, anzi quanto più viviamo l’esperienza di fede tanto più cresce in noi il desiderio di ricevere l’Eucaristia, quanto più comprendiamo e ci abbandoniamo alla volontà di Dio, tanto più cresce il desiderio di essere un tutt’uno con Gesù Eucaristia 

Conosciamo la nostra condizione e le regole della Chiesa. Non avanziamo alcuna pretesa ma non possiamo nascondere di avere tanti desideri. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto per ottenere il riconoscimento della nullità, siamo in attesa e confidiamo in Dio anche se sappiamo che i suoi tempi, e soprattutto quelli della Chiesa, non sono i nostri. Siamo certi che quando arriverà quel momento, sarà una grande gioia, come una nuova Prima Comunione. Una gioia che vogliamo condividere con tutti i nostri fratelli in fede che ci accompagnano con la loro preghiera. 

Per quanto riguarda l’adorazione eucaristica, non ti nascondiamo che facciamo fatica a viverla come desideriamo perché non sempre troviamo uno spazio di silenzio, come a noi piace. Ce la mettiamo tutta. Puoi inviarci una catechesi che ci aiuti a vivere un po’ meglio l’adorazione? Ti ringraziamo per la premura che manifesti per tutti e anche per noi. Santa notte

Salvatore e Anna 

 

Cari amici,

è passato un po’ di tempo ma non mi sono dimenticato della lettera che mi avete inviato, non è sempre facile rispondere a tutti quelli che mi scrivono ma il tema che mi avete proposto mi affascina e mi interpella. Desidero anzitutto ringraziarvi per la vostra fiducia. La ricambio con affetto sincero perché nel corso degli anni ho potuto constatare l’umiltà e la generosità con cui vivete la vostra fede. L’impegno per la peregrinatio domestica è il sigillo di un cammino che fate con molta serietà. I santi Luigi e Zelia, che avete scelto come “testimoni di nozze”, sono i vostri compagni di viaggio. Con loro siete sicuri di non smarrire la meta.

Il vostro amore per l’Eucaristia mi è ben noto, lo vedo sul volto e, qualche volta, nelle lacrime nascoste di Anna. Per questo comprendo la sofferenza per il fatto di non poter ricevere una grazia così grande ed apprezzo ancora di più la vostra obbedienza alla Madre Chiesa. L’attesa vi purifica e vi prepara ad accogliere il dono con maggiore consapevolezza. Quanti battezzati si accostano alla mensa eucaristica senza comprendere il mistero che ogni volta si compie: durante la celebrazione, infatti, lo Spirito Santo irrompe con la forza del fuoco e cambia l’acqua in vino, il pane diventa Corpo di Cristo, il vino diventa Sangue del Redentore. E quando tutto è pronto, attraverso le labbra del sacerdote, Dio stesso chiama a partecipare al banchetto di nozze: “Beati gli invitati alla cena del Signore”. Gli invitati non mancano ma quanti sono davvero pronti a vivere la Messa come una celebrazione nuziale?

Cari amici, riempite l’attesa di santi desideri e consegnate al Signore il dolore di non poter ancora ricevere il Pane della vita e dell’amore. Offrite questo dolore per quelle coppie che vivono l’angoscia della separazione; e per quei cristiani che restano lontani dal fuoco eucaristico. Questa offerta vi unisce alla croce del Signore.

La richiesta di una catechesi che vi aiuti a vivere con maggiore intensità l’adorazione eucaristica mi commuove, rappresenta un’ulteriore conferma del desiderio eucaristico che ormai è ben radicato in voi. Vi mando l’audio di alcune catechesi che ho fatto ai nostri giovani seminaristi. Ascoltate con calma e meditate con attenzione. Sono certo che, attraverso queste parole, il Signore toccherà il vostro cuore. Un caro e affettuoso saluto

don Silvio




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