29 giugno 2018

29 Giugno 2018

Non praevalebunt

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Il commento

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa” (16,18). Queste parole disegnano la vocazione affidata a Pietro e a tutti i suoi successori che avranno l’arduo compito di guidare la Chiesa nel nome e con l’autorità di Dio. Nelle parole di Gesù vi è come la cornice di quella la storia che la Chiesa è chiamata a scrivere lungo i secoli. All’inizio della sua missione profetica, Geremia riceve questa parola: “Oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo” (Ger 1,18). A Pietro, invece, viene chiesto solo di … aver fede. La Chiesa non è fondata sulla potenza del denaro o delle armi ma sull’umile fede del pescatore che accoglie con docilità la luce che viene dall’Alto (16,16). Sulla fede e non sull’arrogante ragione dei filosofi che pretendono di capire tutto senza Dio. Gesù promette a Pietro che “le potenze degli inferi non potranno prevalere”. Abbiamo dunque una consolante certezza: la Chiesa troverà una dura opposizione ma non deve temere perché nessuno può distruggere ciò che Dio ha piantato. La fede, in apparenza così umile, ha una forza tale da resistere sia alle potenze del mondo che a quelle degli inferi.

Per resistere agli assalti del male la Chiesa deve custodire la fede. Nient’altro che questo. Dove c’è la fede, c’è anche la Chiesa. Ci sono stati momenti nella storia – e purtroppo ce ne sono ancora oggi – in cui le chiese erano state distrutte, non vi era la libertà di vivere e celebrare la fede né di annunciare il Vangelo. E tuttavia, anche in quelle condizioni così ostili i credenti hanno custodito la fede e con essa hanno sconfitto le potenze del mondo. Tante volte la Chiesa appare come una barca in mezzo alla tempesta o come una luce che sembra spegnersi a causa del vento. La fede autentica non può essere estirpata dal cuore dei credenti. È questa fede, capace di sfidare il mondo, che oggi chiediamo in primo luogo per Papa Francesco che ha ricevuto il privilegio e la responsabilità di guidare il popolo santo di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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