11 luglio 2018

11 Luglio 2018

Oltre ogni umana attesa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19,27-29)
In quel tempo, Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Il commento

Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?” (19,27). Sullo sfondo intravediamo l’ombra del giovane ricco che non ha avuto il coraggio di lasciare i beni per seguire Gesù (19, 16-22). Nella luce, invece, appare la fierezza di Pietro che dichiara la fedeltà di coloro che invece hanno accolto la sfida della sequela ma chiede anche di sapere cosa sarà di loro. Nelle sue parole c’è l’eco di quella domanda che ogni uomo porta con sé: abbiamo bisogno di sapere che cosa ci attende, quali sono i frutti che possiamo legittimamente desiderare. A chi lascia tutto per seguirlo, Gesù promette che fin d’ora, in questa storia plasmata di fragilità, riceverà il centuplo, cioè una ricompensa che supera abbondantemente ogni umana attesa. Ma tutto questo è solo l’antipasto di quella beata eternità che rappresenta la meta decisiva e l’unico bene che dobbiamo ricercare e custodire con tutte le forze.

Leggiamo questa parola nella cornice liturgica di san Benedetto che la Chiesa considera come padre del monachesimo occidentale. Un uomo che, secondo Benedetto XVI, “con la sua vita e la sua opera ha esercitato un influsso fondamentale sullo sviluppo della civiltà e della cultura europea” (9 aprile 2008). Benedetto è vissuto nel contesto di una gravissima crisi sociale che portò alla dissoluzione del secolare impero romano. In quella stagione drammatica della storia è stato una luce, ha inaugurato una via nuova e vivente, fondata sulla contemplazione e la lode di Dio, che ha permesso ad una schiera infinita di monaci di gustare la fecondità del Vangelo e di partecipare attivamente alla storia della Chiesa, anzi di dare un contributo fondamentale all’evangelizzazione dell’Europa. Per questo la Chiesa lo onora con il titolo di Patrono d’Europa. Rendiamo grazie a Dio per quest’uomo che ha creduto nel Vangelo, non solo ha lasciato tutto per Dio ma ha lasciato a Dio la libertà di fare della sua vita una pagina nuova nella storia della Chiesa. Con umiltà e determinazione chiediamo la grazia di inserirci in questa scia luminosa di santità.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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