13 luglio 2018

13 Luglio 2018

Non vi preoccupate

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10,16-23)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Il commento

Quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte” (10,19). Le parole di Gesù sono fin troppo chiare e tali da scoraggiare anche i più audaci: “vi mando come pecore in mezzo ai lupi” (10.16). La missione appare non solo come una dura battaglia ma come una sconfitta certa. Da che mondo è mondo, le pecore non hanno alcuna possibilità di avere la meglio sui lupi. Nelle parole di Gesù c’è una sconfinata fiducia che niente e nessuno potrà impedire l’opera di Dio. L’indicazione chiara dei pericoli è infatti accompagnata dall’esplicita affermazione di non perdere mai la fiducia in Dio: “Non preoccupatevi”. L’invito a non cadere nella trappola degli affanni, risuonato più volte in relazione ai beni materiali (Mt 6, 25-34), è valido anche quando l’uomo sperimenta la prova, quando incontra una dura opposizione, quando si scontra con il potere del male. Gesù chiede di non cadere nell’agitazione né di lasciare spazio alla pur legittima inquietudine. Al contrario, invita a fidarsi di Dio e promette: “non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (10,20). Il Padre celeste non abbandona i suoi figli. La certezza che il Padre rimane con noi e ci sostiene per mezzo del suo Spirito vince ogni paura e ci permette di affrontare con serenità tutte le battaglie, anche quelle più difficili. È lo Spirito che dona il coraggio della testimonianza, è la sua misteriosa potenza che ci rende capaci di perseverare saldi nella fede.

Il Vangelo fa riferimento alle persecuzioni che i discepoli incontreranno. Ma possiamo allargare l’orizzonte. Nella vita ci troviamo talvolta immersi in situazioni che mettono alla prova la nostra buona volontà, vicende che non siamo in grado di gestire. In questi casi, senza perderci d’animo, proviamo a ripetere con fede le parole del salmista: “Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre” (sal 124, 1). È questa la grazia che oggi vogliamo chiedere per noi e per quanti vivono nell’angoscia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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