8 agosto 2018

8 Agosto 2018

La fede di una mamma

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 15,21-28)
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele». Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Il commento

Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio” (15,22). Nei racconti evangelici si parla spesso dei bambini ma in nessun caso essi sono gli attori della vicenda. In primo piano sono sempre i genitori, il Vangelo mette in luce il dramma che essi vivono e sottolinea in modo particolare la loro fede grazie alla quale ottengono la guarigione dei loro figli. È questo il caso di Giàiro e del padre del figlio epilettico. È così anche in questo brano che ha per protagonista una donna e per di più di origine pagana. Questo fatto mette maggiormente in luce la responsabilità dei genitori, è grazie alla loro fede che i figli incontrano Gesù e vengono da Lui guariti. In questo racconto, diversamente dagli altri episodi, Gesù non incontra direttamente la fanciulla ammalata ma opera la guarigione a distanza. È la mamma che chiede con fede ed è lei a ricevere l’annuncio dell’avvenuto risanamento. Il ruolo di mediazione della donna appare dunque con maggiore evidenza. Una mamma non si rassegna quando è in gioco il bene dei figli; ed è pronta a esplorare tutte le vie. Questa donna cananea non appartiene al popolo d’Israele ma, avendo saputo che passava quello che tutti consideravano un profeta, si reca da lui e gli presenta la sua condizione drammatica. Non chiede nulla per sé, a lei interessa solo salvare la figlia. Il suo è un grido di fede, di quella fede autentica che è capace di spostare le montagne (Mt 17,20).

La scena evangelica e la testimonianza di questa donna ricorda a tutte le mamme che la fede in Gesù è la luce che intimamente rischiara il ministero educativo. Quanti genitori si preoccupano di dare ai figli tutto il necessario per crescere ma trascurano di consegnare il Vangelo. Così facendo privano i figli del bene più prezioso, di quel tesoro che dà valore alla vita e dona luce e coraggio per compere scelte dignitose. Alla Vergine Maria, che in questo giorni contempliamo nella veste luminosa dell’Assunta, affidiamo i genitori che lottano per i figli.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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