9 agosto 2018

9 Agosto 2018

La scienza della croce

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il commento

In verità io vi dico: non vi conosco” (25,12). La conclusione della parabola è drammatica. Il Vangelo avverte che, nel giorno ultimo, quello in cui tutto si svela, le vergini stolte non solo troveranno chiusa la porta della vita, ma saranno respinte con parole durissime: “non vi conosco”. Il Signore dichiara che non vi è nessun legame tra loro, sono per Lui come estranei, stranieri che non hanno diritto di soggiorno. Siamo condannati a restar fuori perché in realtà non siamo mai entrati nell’amicizia. Queste parole non rappresentano solo una sentenza ma spiegano anche la motivazione della condanna. Per non trovarci in queste condizioni, per non dover maledire una vita che si perde dietro cose inutili e dimentica l’essenziale, oggi chiediamo la grazia di vivere la fede nei sentieri della fiducia, come figli che camminano “con la mano nella mano di Dio”, come diceva Edith Stein, la santa che oggi celebriamo.

Santa Teresa Benedetta della Croce (1891-1942) ha vissuto una singolare esperienza di fede che l’ha condotta a trovare nel cristianesimo il perfetto compimento della religiosità giudaica che aveva ricevuto dalla sua famiglia di origine. Consapevole dei pericoli che di addensavano sul popolo ebraico, al quale sentiva di appartenere, chiese di seguire Gesù sulla via della croce e volle che quest’intima coscienza di fede, maturata in preghiera, fosse chiaramente impressa nel nome scelto per la vita religiosa. Ha avuto la grazia di conoscere sempre più profondamente il suo Sposo e di unirsi a Lui nel martirio. La sua eroica testimonianza ricorda che non possiamo appartenere a Gesù solo quando ci fa comodo e voltare le spalle quando la fede ci conduce per le vie più scomode. Chi ha scelto Gesù non si preoccupa del paesaggio, l’unica cosa che conta è restare in sua compagnia. Oggi preghiamo con la colletta della liturgia: “donaci la scienza della Croce e fa’ che per intercessione di santa Teresa Benedetta cerchiamo sempre te, Somma Verità, fedeli fino alla morte all’eterna alleanza d’amore, sigillata nel sangue del Tuo Figlio per la salvezza del mondo”.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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