31 agosto 2018

31 Agosto 2018

Dentro o fuori

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il commento

Arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa” (25,10). La parabola delle dieci vergini è la prima di un trittico che invita ad essere vigilanti in vista del giudizio finale. È l’ultimo insegnamento di Gesù prima della sua passione. La parabola annuncia che la nostra vita troverà la sua conclusione nella festa di nozze ma presenta anche un preciso ammonimento: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora” (25,13). Un monito carico di tenerezza, Gesù sembra dire: state attenti a non smarrire la strada, non inseguite obiettivi, che appaiono affascinanti, ma vi fanno perdere l’appuntamento decisivo. Nel giorno ultimo della vita, in quel momento decisivo, ci troveremo sulla soglia: dentro o fuori. Non sarà possibile alcun compromesso né avremo la possibilità di rimandare. La posta in gioco è molto alta, restare fuori significa fallire, perdere tutto. La parola del Vangelo può sembrare severa ma è salutare perché mette in guardia da quella diffusa superficialità che ci induce a cercare solo le cose piacevoli e ci allontana dalla vera gioia. Chi vive così, non si rende conto di impantanarsi nel fango, perde la capacità di guardare in alto e di guardare gli altri, vive chiuso nel suo piccolo mondo. Quando poi verrà il Signore – e verrà in modo imprevedibile! – dovremo con amarezza riconoscere di non avere olio a sufficienza per accendere le lampade.

Il cammino della vita è affidato alla nostra libertà ma trova il suo compimento nell’incontro con Dio. Il Vangelo non vuole comunicare un ingiustificato timore, vuole invece alimentare la coscienza della responsabilità. L’attesa di quel giorno, in cui incontreremo il Dio della vita, dona forza e coraggio per affrontare i giorni oscuri. “Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena m’è diletto”, diceva san Francesco. Nel ricordare che le vergini arrivano tardi e restano fuori, la parabola intende annunciare che non è mai tardi per mettersi in cammino. Oggi chiediamo la grazia di saper ricominciare con una passione sempre più matura.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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