Cav Mangiagalli

La storia di Bianca: quando la speranza incontra il coraggio

mamma e figlio

di Paola Bonzi

Bianca è arrivata dal Perù, in tasca solo vane promesse e nel cuore il desiderio di farcela. Sono tante le donne come lei, esempi coraggiosi di una maternità che non arretra anche oltre ogni impedimento.

Benedetta la solidarietà che ci permette di realizzare sogni che inizialmente sembravano impossibili. Bianca oggi ha 40 anni e da circa 12 anni vive in Italia. È arrivata dal Perù grazie a false promesse che le prospettavano un lavoro che non è mai arrivato. Nella sua terra insegnava informatica, essendo una persona molto intelligente e volitiva. Si è ritrovata poi a Milano presso la signora che l’aveva chiamata in Italia, che a malapena le ha permesso di dormire nella sua casa, senza darle nessuno degli aiuti promessi. Bianca però non si perde d’animo; va a mangiare all’associazione Pane Quotidiano e, pur non essendo in regola, accetta qualunque lavoro le capiti. Ogni tanto è presa da una sorta di malinconia per ciò che ha lasciato ma, in modo pervicace, continua la sua avventura. Arriva una “sanatoria” e ottiene così il permesso di soggiorno, che le permette di frequentare un corso di OSS (operatore socio sanitario), dove consegue brillantemente il diploma.

Tante sono le famiglie che hanno beneficiato delle sue competenze, della sua cortesia e buon modo di stare vicino a persone malate e anziane. La ricordano infatti ancora oggi i parenti di questi pazienti, che la stimano profondamente. Ha incontrato Robert, che lavorava in modo regolare, con il quale si è poi sposata.

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Anch’io ho avuto bisogno di lei 6 anni fa quando sono stata operata al tendine di Achille, intervento che mi ha bloccato a letto per più di 2 mesi, seguiti poi da altri 2 mesi di riabilitazione. Ricordo quei giorni, che avrebbero potuto essere molto pesanti, con una sorta di allegria perché Bianca si curava di me in modo irreprensibile, rispettando la mia privacy a 360 gradi, con note spesso spiritose. Quasi quasi mi invidiavano tutti perché, nonostante la momentanea disabilità, Bianca riusciva sempre a darmi connotazioni positive, e ridevamo. Anche per casa potevo muovermi solo sulla sedia a rotelle e lei è sempre stata simpaticamente premurosa. In quel periodo, nonostante la buona intesa coniugale con Robert, Bianca non aveva figli e forse nemmeno il progetto di farne nascere.

Essendo rimaste buone amiche, un giorno mi telefona e mi dice: “Stare con lei a casa sua, sentendola parlare di aiuto alla maternità, mi ha fatto venire un gran desiderio di un bimbo, che sto seriamente prendendo in considerazione”.

Così quattro anni fa è rimasta incinta, un po’ sostenuta e aiutata anche se affrontava tutto con grande coraggio. Oggi ha una bellissima bambina, Margherita di 3 anni, un po’ petulante e molto vanesia, con una vocina seduttiva che mette grande allegria e che riesce a farle ottenere ciò che vuole. Dopo quei 4 mesi in cui siamo sempre state vicine, lei s’è dovuta trovare altri lavori, che ha svolto diligentemente, ma senza molte soddisfazioni.

Siamo sempre rimaste in contatto e un certo giorno mi fa capire che avrebbe voluto fare altro per usare anche la sua preparazione scolastica.

Con gioia le ho offerto la possibilità di frequentare 2 corsi per poter fare consulenza a chi si trova nella necessità di compilare documenti per i vari enti pubblici, così da ottenere certificati ISEE, permessi di soggiorno più lunghi, carta di soggiorno…

Abbiamo comprato un bello strumento che le permette di compilare a dovere, fotocopiare, scannerizzare, inoltrare i documenti di cui le varie persone necessitano.

In questo ultimo anno e mezzo ha anche cambiato casa: viveva infatti in un piccolo appartamento di circa 30 mq. che pur essendo stato ristrutturato a dovere, non risultava adatto a ospitare una famiglia di 3 persone, per cui le veniva negato il permesso di soggiorno. Nel suo stesso palazzo si era liberato, ed era stato messo in vendita, un appartamento più grande, circa 70 mq. che lei, pur vendendo la sua abitazione, non sarebbe stata in grado di acquistare.

Ha fatto bene i conti e i 40.000 euro mancanti è riuscita a recuperarli da prestiti che le persone con cui ha lavorato, per esempio la mia famiglia, le hanno concesso. Ora ha già venduto la sua prima abitazione e sta restituendo ciò che le era stato anticipato. Ma Bianca ha un sogno; i corsi per operatore fiscale frequentati con successo le permetterebbero di svolgere questo lavoro per conto proprio. Lei però, in questo momento, è senza risorse economiche e non riesce a trovare un piccolo ufficio per realizzare il suo obiettivo. Quando ne parliamo facciamo i conti, che però non tornano mai.

Il marito lavora come operaio, Margherita ha le sue esigenze, c’è il mutuo da pagare, tutte cose a cui riesce a far fronte, ma la sua fantasia è molto sbrigliata, conosce infatti tante persone che si affiderebbero a lei per il lavoro che Bianca saprebbe svolgere bene, ma mancano i presupposti logistici.

Mi ha anche detto una cosa molto bella: “Se io potessi svolgere questo lavoro, per le mamme del Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli lo farei gratuitamente”.

Che voglia di essere ricchi! Desiderio per me sconosciuto fino ad ora, ma che se lo fossi, mi permetterebbe di far sentire realizzate persone che vogliono progredire nella loro integrazione sociale.

Brava Bianca, so che ce la farai!

 




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