24 settembre 2018

24 Settembre 2018

Fate attenzione

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,16-18)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Il commento

Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto” (8,16). La parabola del seminatore aveva già messo in guardia da un ascolto superficiale (8, 4-15), la Parola di oggi non solo ritorna su questo tema ma lo fa con un’affermazione ancora più eloquente: “Fate attenzione [blépete] dunque a come ascoltate” (8,18). Tutto comincia e in qualche modo dipende dall’ascolto. Questo insegnamento riguarda tanto la vita personale che quella comunitaria. Ascoltare non significa solo udire ma accogliere la Parola, farla entrare nel cuore e nella vita. l’invito è accompagnato da un monito: “a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere” (8,18). Chi non ascolta con attenzione e non accoglie con effettiva disponibilità, chi non si preoccupa di mettere in pratica, finisce per perdere tutto quello che ha ricevuto. Insomma, si ritrova sul lastrico, come un povero in canna. Al contrario, chi ascolta con cura la parola di Gesù, chi l’accoglie come un tesoro, il più prezioso, riceve la grazia di comprenderla in tutta la sua ricchezza e di annunciarla in modo efficace. E se quella parola si fa carne nella sua vita, egli stesso diventa una luce per i fratelli, come una lampada posta sul candelabro (8,16). Gesù parla nell’intimità ma non vuole che la sua parola resti nascosta. Egli la consegna come un segreto, una confidenza che si fa solo agli amici, ma chiede che sia fatta conoscere a tutti. Non però come un’astratta dottrina ma come una parola viva, un’esperienza che veste di gioia i nostri giorni. Questa parabola ci ricorda che abbiamo una precisa responsabilità nella storia degli uomini. Dalla nostra fedele testimonianza dipende la vita del mondo. I santi hanno ben compreso il valore della testimonianza. Teresa di Lisieux appartiene a questa categoria: “ero decisa a raggiungere il mio scopo: dissi anche che sarei andata perfino dal Santo Padre” (Ms A, 52r). Sulle orme dei santi, chiediamo anche noi la grazia di acquisire la stessa tenace determinazione.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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