30 settembre 2018

30 Settembre 2018

A partire da se stessi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi. Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Il commento

Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna” (9,43). L’ultima parte del brano evangelico riporta un ammonimento piuttosto severo su coloro che commettono scandali, cioè coloro che pongono ostacoli, intralciano il cammino di chi è ancora piccolo nella fede. Una parola dura che annuncia una sentenza: “è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare” (9,42). Ma subito dopo, forse per evitare di alimentare una generica caccia al lupo, il Vangelo invita a guardare in se stessi: “Se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo […] se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via”. Da sottolineare l’aggettivo tuo. Gesù invita a partire da se stessi e, quando constatiamo limiti, piccoli o grandi, comanda (i verbi sono tutti all’imperativo) di agire subito e senza indugio. Il Vangelo non propone quei giudizi sommari né tanto meno quei processi che piacciono tanto all’opinione pubblica. Chiede invece non solo una verifica sincera ma anche un impegno deciso per allontanare il male che ha messo radici nella nostra vita. È meglio eliminare subito e con decisione tutte quelle cause che favoriscono il male: Gesù usa le immagini della mano, del piede e dell’occhio per sottolineare che la purificazione riguarda tutta la persona. Il Maestro invita a non cercare compromessi o accomodamenti. Tagliare significa recidere, troncare, smettere.

Un testimone di quella santità a cui tutti sono chiamati, dava questo consiglio: “Nel cammino della santificazione personale, a volte si può avere l’impressione che, invece di avanzare, si retroceda; che, invece di migliorare, si peggiori. Finché c’è lotta interiore, questo pensiero pessimistico è solo una falsa illusione, un inganno che conviene respingere. Persevera tranquillo: se combatti con tenacia, progredisci nel tuo cammino e ti santifichi” (J. Escrivà, Forgia, 223). Oggi chiediamo la grazia di restare vigilanti e pronti a lottare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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