2 ottobre 2018

2 Ottobre 2018

Stare dinanzi a Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 18,1-5.10)
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Il commento

Io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (18,10). Questa memoria liturgica invita a contemplare quegli angeli che ci custodiscono, si prendono cura di noi, accompagnano i nostri passi e ci aiutano a non smarrire la strada. Il Vangelo invece li presenta come coloro che stanno dinanzi al Padre celeste, creature che vivono nella costante contemplazione del volto di Dio per rendere a Lui gloria ma anche per raccogliere le sue parole. Contemplazione e missione non sono incompatibili ma complementari: proprio perché stanno dinanzi a Dio, gli angeli sono da Lui inviati come messaggeri e custodi dell’uomo. Essi sono immagine di quella vigilanza orante che dobbiamo coltivare se vogliamo rispondere tempestivamente alle necessità degli altri Solo chi sta dinanzi a Dio, può accompagnare nelle vie di Dio. Solo chi non si allontana da Dio, può insegnare a restare aggrappati alla grazia. Teresa di Lisieux scrive che “gli Angeli si occupano continuamente di noi senza mai smettere di contemplare il Volto divino” (LT 254). Per questo ella manifesta l’intima certezza che dopo la morte potrà ancora di più e meglio vivere la sua missione.

La memoria liturgica è consolante perché ci ricorda che nel cammino della vita non siamo soli ma anche carica di responsabilità perché invita anche noi a diventare angeli dei fratelli che ci sono affidati, in particolare di quelli che sono ancora “piccoli” (18,10). Il Vangelo si riferisce a quei credenti che sono ancora fragili nella fede. Ma possiamo anche pensare a quanti, a causa dell’età, hanno bisogno di essere sostenuti e accompagnati dagli adulti. Il vescovo è l’angelo della Chiesa, i genitori sono angeli per i loro figli, e così pure tutti coloro che svolgono un ministero educativo. Essere amico significa diventare un angelo per l’altro. Ma tutto questo è possibile solo se restiamo dinanzi a Dio. Se perdiamo l’appuntamento con Dio, non abbiamo neppure la possibilità di accompagnare i fratelli.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.