6 ottobre 2018

6 Ottobre 2018

Seminatori di gioia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,17-24)
In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Il commento

I settantadue tornarono pieni di gioia” (10,17). È il Vangelo della gioia. Anche Gesù manifesta la sua gioia, tutta interiore: “Ti rendo lode, o Padre” (10,21); e invita i discepoli ad essere felici: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete” (10,23). Il Vangelo è buona notizia, per questo è anche fonte di gioia. La gioia non è solo uno dei tratti della nostra carta d’identità ma un elemento che esprime e misura la fede. L’apostolo pone la gioia tra i doni dello Spirito, subito dopo l’agape: “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace …” (Gal 5,22).  Scrive Papa Francesco: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. (Evangelii gaudium, 1). La vita presenta dure prove, ma l’incontro con Gesù è tale da cambiare in gioia anche la legittima tristezza. La gioia nasce dalla certezza di essere amati da Dio. Luca sottolinea che proprio “in quell’ora” “Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo” [ēgalliásato en tō pneúmati] e pregò così: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (10,21). La vera gioia consiste nel riconoscere la Provvidenza di Dio che opera attraverso canali misteriosi. Contro ogni umana attesa, Dio non si rivolge “ai sapienti e ai dotti”, cioè a coloro che hanno potere, ma consegna ai piccoli la parola della ver: il vocabolo nēpios significa fanciullo, nel NT viene utilizzato per indicare quelli che sono ancora all’inizio del cammino di fede. In questo contesto il termine indica quelli che non godono alcuna considerazione sociale. Nella misura in cui diventiamo piccoli e poveri, riceveremo le confidenze del Signore. Saremo perciò ricchi di luce e capaci di seminare gioia e speranza. Oggi chiediamo la grazia di trovarci tra questi piccoli del Vangelo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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