Cav Mangiagalli

“Mamma, se Paola non ti avesse aiutata, davvero non ci avresti fatto nascere?”

gravidanza

di Paola Bonzi

Oggi dal Cav della Mangiagalli la storia di Valentina: “Ero povera, sola, senza casa e aspettavo due gemelli. Paola mi ha aiutato per tutte le cose indispensabili, ma soprattutto mi ha regalato molto coraggio. Grazie a lei sono riuscita a vincere la paura”.

Un giorno ricevo questa bella mail:

Buongiorno gentilissima Paola, sono la mamma di due gemelli nati grazie al suo aiuto. Ero una ragazza madre, e volevo interrompere la gravidanza. Ora, le scrivo perché, vorrei organizzare una raccolta fondi dedicata alla vostra associazione in un modo un po’ particolare. I miei figli, che ora hanno 7 anni, lavorano nel mondo dello spettacolo, e io e la mia fotografa, vorremmo organizzare una sessione fotografica dedicata ai bambini. Se lei è d’accordo parte del ricavato andrà alla vostra associazione. Vi chiediamo solo di condividere le foto dei nostri meravigliosi bambini, come ringraziamento, sul vostro blog o sito. Se può interessarle le lascio il mio numero di telefono. Organizzeremo il tutto il 27 maggio. La ringrazio tantissimo”.

Quale gioia provo! Invito questa mamma a venire a trovarmi ed eccoli lì, tutti e tre, lei che mi abbraccia e i suoi due gemelli che si guardano intorno un po’ straniti. “Tocca i loro capelli” mi dice Valentina “sono due morbidi cespugli”. In effetti è proprio così; le mie mani affondano piacevolmente in due masse di riccioli morbidi, alte sulle loro teste. Mi verrebbe una gran voglia di strapazzarli di coccole, ma ormai sono grandi e non oso. “Mamma perché siamo qui?” le chiede uno di loro. “Siamo venuti a ringraziare Paola che, tanti anni fa, mi ha dato un grande aiuto. Ero povera, sola, senza casa e aspettavo voi due”. “Ma tu mamma, se la Paola non ti avesse aiutato, davvero non ci avresti fatto nascere?” le domanda uno dei due.

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L’emozione mi assale! Ricordo bene quella situazione: Valentina era sola al mondo e non sapeva dove rifugiarsi. “Ero proprio disperata e l’idea di far nascere due bambini nella mia situazione, mi faceva stare tanto male”. Risponde lei con un nodo alla gola. “Allora Paola ti ha dato tanti soldi?”. “Sì, mi ha aiutato per tutte le cose indispensabili, ma soprattutto mi ha regalato molto coraggio. Così sono riuscita a vincere la paura, mi sono sentita accompagnata e con un grande punto di riferimento”. Io ascolto profondamente commossa: è proprio la Valentina che ricordo e che, ancora una volta, ha messo mano al suo coraggio rispondendo con serenità a una domanda così difficile. A questo punto mi intrufolo nei loro discorsi: “Raccontatemi tutto; come va a scuola? Avete l’aria di due bambini bravi e intelligenti, poi sarete anche belli perché, se continuano a fotografarvi…”. Ridono molto divertiti alle mie domande. Il clima si è sciolto e adesso sono loro che mi interrogano: “Tu lo sai come si chiama il papà?”. Naturalmente rispondo di sì e loro continuano: “Sai che Gesù aveva tanti amici e che uno l’ha tradito?”. “Certo che lo so, si chiamava Giuda”. “Ce l’ha raccontato la nostra maestra, ma ci ha anche detto che ce lo spiegherà meglio l’anno prossimo”. Faccio fatica a trattenere una grande risata; sono proprio due bellissimi e simpatici bambini. Un pensiero però si traduce spontaneamente in parole: “Sei stata brava Valentina!” le dico. Si è sposata, ha trovato un lavoro e un alloggio adeguato ed ora cresce i suoi figli con la convinzione di aver fatto la scelta giusta. Che bello aiutare la vita! Qualunque fatica viene ricompensata ed è molto più ciò che si riceve di quel poco che si riesce a dare.

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