5 novembre 2018

5 Novembre 2018

Ci sazia il tuo amore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,12-14)
In quel tempo, Gesù disse poi al capo dei farisei che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Il commento

Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi” (14,13). La parola di Gesù contiene un’originale provocazione. La lista degli invitati non deve considerare solo i familiari o le persone a cui siamo legati da particolari interessi. Al contrario, il Signore chiede di invitare quelli che non hanno niente e non contano niente agli occhi del mondo. I poveri, i ciechi e gli zoppi erano le categorie più deboli di quel tempo. Il Vangelo non si limita a richiamare l’importanza della carità verso i più poveri, chiede di coltivare il valore della gratuità. Carità e gratuità sono come due sorelle inseparabili: chi cammina nei sentieri della carità impara a vivere la gratuità. La carità è la premessa, la gratuità è il frutto maturo. Invitando gli ultimi, siamo chiamati a diventare ultimi perché questi amici non possono ricambiare l’invito, non possono restituire il bene che hanno ricevuto. Non solo non dobbiamo attendere nulla, ma dobbiamo essere contenti quando nulla riceviamo. Contro ogni logica, il Vangelo chiede di vivere quest’esperienza non come un’eventualità da accogliere con una certa amarezza ma come un obiettivo desiderato. Questo atteggiamento può e deve diventare un vero stile di vita.

Dobbiamo riconoscere che non è per niente facile declinare questa Parola nella nostra vita. L’uomo è per sua natura bisognoso ed è portato a chiedere qualcosa in cambio di quello che egli ha dato. È quasi impossibile non avere attese, specie quando ci sembrano doverose. Quale padre non vuole vedere nei figli il frutto delle sue fatiche? E tuttavia, stando al Vangelo, l’unico desiderio che possiamo coltivare è quello di manifestare la carità in modo da lasciare nel cuore dei fratelli una traccia luminosa della presenza di Dio. Tutto questo è possibile perché il buon Dio ci dona più di quello di cui abbiamo bisogno. In un’antifona delle Lodi preghiamo così: “Al mattino ci sazia il tuo amore, Signore nostro Dio”. Oggi chiediamo la grazia di essere saziati da Dio in modo da poter fare della nostra vita un’offerta senza condizioni.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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