16 novembre 2018

16 Novembre 2018

Sconfiggere le paure

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,26-37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.nCome avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Il commento

In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro” (17,31). Quando e come Dio manifesterà il suo Regno? È questa la domanda sottesa alla risposta di Gesù che si presenta come una dettagliata catechesi rivolta ai discepoli. La presenza di Gesù inaugura il tempo ultimo della storia, tutto quello che avviene acquista perciò un valore decisivo. Rileggendo la vicenda di Noè e di Lot, Gesù offre un criterio di giudizio: “Venne il diluvio e li fece morire tutti, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti” (17, 27.29). Le sue parole non vogliono alimentare paure ma sollecitare maggiore vigilanza. Gli eventi della storia, personale o collettiva, non sono insignificanti ma contengono un appello. Ed è bene sapere fin d’ora che quando verrà il Figlio dell’uomo non ci sarà più spazio per mediazioni e compromessi: “in quella notte – dice Gesù – due si troveranno nello stesso letto, l’uno verrà portato via e l’altro lasciato” (17, 34). Un evento talmente decisivo da separare anche coloro che sono legati da un destino comune. Chi cercherà di salvare qualcosa, finirà per perdere tutto. In altre parole, chi si attacca ai beni della vita, finirà per perdere la vita stessa. Il Vangelo invita ad essere pronti per accogliere Colui che viene. Ma quando avverrà tutto questo e dove? La domanda è d’obbligo. Gesù risponde con un proverbio: dov’è il cadavere lì si radunano gli avvoltoi” (17,37). Non possiamo conoscere in anticipo ma dobbiamo essere attenti per imparare a scrutare gli eventi della vita. Non importa sapere quando, ciò che conta è sapere chi deve venire. La fede annuncia che nel giorno in cui tutto si compie, il Figlio dell’uomo tornerà. È bene perciò restare attaccati a Colui che viene nell’oggi della storia per essere sicuri di giungere con Lui alla pienezza. È questa l’unica certezza che può e deve accompagnare la nostra vita. Ed è sufficiente per sconfiggere le paure.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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