21 novembre 2018

21 Novembre 2018

Il criterio decisivo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Il commento

Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (12,50). Con questa parola Gesù abbatte tutte le barriere, anche quelle religiose ed afferma che uno solo è il criterio decisivo che ci rende suoi familiari. L’accento apparentemente è posto sul verbo fare per sottolineare che la fede non deve restare una generica intenzione ma non possiamo fare la volontà del Padre se non restiamo costantemente in ascolto della Parola che Gesù ha proclamato. L’insegnamento di Gesù è sempre una provocazione che chiede di verificare il modo di pensare e di vivere. È una provocazione anche per Maria che, in questa scena, appare nella veste della discepola, anche lei è invitata a porsi nell’atteggiamento di ascolto. In realtà, la Santa Vergine già vive in questo solco, anzi la liturgia odierna la celebra come colei che fin dalla più tenera età ha scelto Dio come unico Signore ed ha deciso di consacrare a Lui la sua vita. La cosa non deve sorprendere. Quando Teresa di Lisieux racconta la storia della sua vocazione, ricorda che un giorno il Vicario generale della diocesi di Bayeux-Lisieux, le chiese da quanto tempo aveva percepito la chiamata al Carmelo. Lei rispose candidamente: “Ho desiderato farmi religiosa fin dal risveglio della mia ragione e ho desiderato il Carmelo appena l’ho conosciuto bene perché pensavo che in quell’ordine tutte le aspirazioni della mia anima sarebbero appagate” (Ms A, 54v). Teresa ha certamente ricevuto una grazia particolare non solo perché ha compreso precocemente la strada che Dio aveva tracciato per lei ma anche perché ha aderito con tutta se stessa alla chiamata e si è impegnata a fondo per compiere la volontà di Dio. Se questo vale per una creatura soggetta al peccato, vale ancora di più per Maria che, non avendo conosciuto peccato, vive ogni cosa nella luce di Dio. Guidata interiormente dallo Spirito, che dimorava in Lei fin dal concepimento immacolato, Maria ha detto un sì pieno e irrevocabile. Oggi chiediamo la grazia di ascoltare di fare della volontà di Dio il criterio decisivo della nostra vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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