CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

I santi non sono un bancomat

26 Novembre 2018

preghiera

Prima il “male del secolo” poi quel figlio tanto atteso e insperato frutto dell’intercessione di Luigi e Zelia: la storia di una famiglia toccata dalla grazia. Don Silvio: “I santi non sono un bancomat ma una luce che risplende e mostra il cammino che conduce a Dio”.

Cari amici,

tempo fa ho ricevuto una lettera che oggi condivido con voi, una delle tante lettere in cui gli sposi mi consegnano un frammento della loro vita. In questo caso, un frammento luminoso anche se accompagnato da non poca sofferenza. Lascio a voi la lettura di questa comunicazione in cui la fede vince il male e dona la grazia di un altro figlio.

In quest’esperienza s’intrecciano diversi temi che appartengono alla vita coniugale e familiare. In primo luogo la sofferenza che qui assume la forma più drammatica, quella di un tumore che all’improvviso s’innalza come un muro e sembra arrestare il cammino di una coppia. Inizia una lunga battaglia che si conclude con una vittoria insperata. A questo punto entra in gioco un altro tema: quello della vita. La coppia aveva già un figlio, poteva dunque accontentarsi. E invece chiedono con insistenza di poter nuovamente stringere tra le braccia un bambino. Una richiesta audace che sembra scontrarsi con la dura realtà dei fatti. La sapienza popolare insegna che il buon Dio non si lascia mai vincere in generosità, ancora una volta interviene e lascia una traccia luminosa della sua Presenza. Il figlio tante volte invocato arriva e viene alla luce proprio nel giorno in cui ricorre l’anniversario del matrimonio dei santi Luigi e Zelia.

Non si tratta di un caso. La nuova nascita, infatti, passa attraverso l’intercessione dei santi Luigi e Zelia Martin. In questo evento scorgo un altro segno, un invito a ricorrere più spesso all’aiuto dei santi, non tanto e non solo per ottenere quello che desideriamo ma, ancora più spesso, per chiedere la grazia di imparare a fare la volontà di Dio. I santi non sono un bancomat ma una luce che risplende e mostra il cammino che conduce a Dio. È bello sapere di avere amici così altolocati che s’interessano di noi e ci aiutano a non smarrire la strada. Nella loro vita Luigi e Zelia hanno sperimentato la fragilità della condizione umana, talvolta anche l’impotenza dinanzi a situazioni in cui non c’erano vie d’uscita. Hanno fatto ricorso all’aiuto dei santi e sono stati esauditi. Ora che vivono nella Gloria, sono loro che accompagnano i nostri passi.

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Nel ritiro con gli sposi, che ho vissuto nell’ultimo week-end, ho chiesto di coniugare fede e speranza. La fede non ci fa mai arrendere né arretrare dinanzi alle difficoltà, né ci fa chiudere nella camera buia della rassegnazione. Al contrario ci fa guardare al futuro con la certezza che Dio è sempre all’opera. Possiamo ripetere con il salmista: “Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me” (Sal 23,4).

Oggi vi chiedo di pregare per quelle coppie di sposi – e sono tante – che vivono nella prova e non hanno la luce per guardare oltre il presente oscuro. Queste coppie non hanno solo bisogno di una generica parola di consolazione ma di quella Parola che dona vita. Hanno bisogno di incontrare Dio! Hanno bisogno di incontrare sposi che vivono di Dio e per Dio. Che non manchino questi apostoli coraggiosi e capaci di comunicare con passione la bellezza del Vangelo. Un caro saluto a tutti

don Silvio

Carissimo don Silvio, 

abbiamo già avuto la gioia di essere genitori 10 anni fa. Volevamo ampliare la nostra famiglia quando, invece di ricevere la lieta novella è iniziato un cammino difficile e doloroso a causa del “male del secolo”. Si sono succeduti controlli, esami, visite ed infine l’operazione. Da qui in poi la radioterapia e cinque lunghi anni di cure, esami e visite. La cura mi ha portato ad uno stato di infertilità, che poteva essere momentanea o definitiva; questo nessun medico poteva stabilirlo a priori.

In questi anni, Dio ha rimesso sul mio cammino, facendoci riavvicinare, mia cugina Anna ed il caro Salvatore che ci hanno parlato dei Coniugi Martin, allora beati.

Quell’incontro di preghiera nella loro casa ha riempito i nostri cuori di quella speranza che non doveva spegnersi. Il calore della preghiera ci ha avvolti di amore e fratellanza. Da lì a pochi mesi, la notizia che potevo interrompere la cura e la trepidante attesa della normalità non si è prolungata tanto.

Poi la bellissima notizia di poter accogliere i Santi Coniugi Martin in casa nostra ad un mese dalla loro canonizzazione. Il 28/11/2015 abbiamo avuto l’onore di rivivere in casa nostra la gioia e quell’atmosfera di pace e serenità raccolti in preghiera con i nostri cari e con un nuovo fiore che si faceva strada nel mio ventre. Infatti, il 25/11/2015 durante la novena da noi recitata in onore dei Santi Coniugi Martin, abbiamo avuto la conferma di essere in attesa di una nuova vita. 

Il ginecologo stabilì inizialmente che la data presunta del parto fosse il 13/07/2016, successivamente posticipata. Dovendo affrontare un parto cesareo, abbiamo scelto di far nascere la nostra piccola Sofia comunque il 13/07/2016, in onore dell’anniversario dei Santi Coniugi Martin, che hanno voluto la nostra bimba proprio quanto noi.

Infatti, dopo il parto il dottore ci ha confessato che, per i problemi iniziali della gravidanza, non credeva arrivasse al termine con un lieto evento. La preghiera e l’intercessione dei Santi Coniugi Martin, hanno fatto sì che nei nostri cuori risplendesse il sole cancellando di colpo tutta quell’oscurità che negli ultimi anni aveva oppresso le nostre giornate. I nostri figli sono il dono più grande che potessimo ricevere; e vederli insieme persi nei loro sguardi innamorati, ci dà la forza di affrontare il futuro con nuova fede e speranza.

Luigi e Patrizia




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