BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

4 dicembre 2018

4 Dicembre 2018

Un piccolo germoglio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,21-24)
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Il commento

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo” (10,20). Il contesto immediato della preghiera di lode che Gesù rivolge al Padre è il ritorno dei settantadue discepoli inviati a portare la buona notizia (Lc 10, 1-12). I discepoli ritornano e raccontano gioiosi tutto quello che essi hanno visto e come, attraverso il loro annuncio, anche i demoni si sottomettevano alla potenza della Parola. Gesù non vuole smorzare questo entusiasmo sincero anche se carico di ingenuità. Lui sa bene che siamo solo all’inizio della grande avventura, sono i primi passi di una lotta che accompagnerà tutti i secoli. L’esperienza missionaria dei discepoli è solo un piccolo germoglio di una grande semina. E tuttavia Gesù partecipa alla gioia della comunità apostolica. Il verbo agalliáō significa esultare, cioè manifestare l’interiore letizia con parole e gesti. L’evangelista sottolinea la presenza attiva dello Spirito che vince ogni inquietudine ed apre il cuore alla speranza. Dove c’è lo Spirito non c’è posto per la lamentazione e l’amarezza. Non tutto quello che accade ci rasserena, anzi la vita è piena di contraddizioni ma lo Spirito c’insegna a non misurare ogni cosa con le nostre legittime attese. La certezza che Dio si è fatto uomo e partecipa attivamente alla storia dell’umanità alimenta la gioia interiore e preghiera di lode anche nelle situazioni più oscure.

Le pagine della cronaca non sono mai prive di notizie inquietanti. La fede non attenua la coscienza del dramma, anzi ci rende ancora più avvertiti che il progetto di salvezza è ciecamente avversato dal maligno (Ap 12, 1-18). Tutto questo non elimina la fiducia, anzi proprio l’oscurità che avvolge la vicenda umana fa sorgere una speranza che non coincide con l’ottimismo ingenuo ma con la certezza che Dio porterà a compimento la sua storia. Oggi chiediamo la grazia di gioire per tutti i frammenti di bene che Dio semina e chiediamo anche di fare della nostra vita un germoglio di speranza per quanti cercano la luce.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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