Il miracolo di Paolo VI

“Mia figlia è frutto di un intervento prodigioso di san Paolo VI”

Vanna

di Giovanna Pauciulo

“Tutta la gravidanza era stata all’insegna del non ce la farà, morirà. Nonostante la sua vita fetale fosse incompatibile con la sopravvivenza, lei non ha avuto nessun tipo di esito”. Così Vanna commenta la nascita prodigiosa di sua figlia, la piccola Amanda. Il miracolo che ha spalancato le porte della santità per Paolo VI.

Come spiegare un miracolo? Quante volte ci saremo fatti una domanda del genere. Nessuno può farlo, nessuno può spiegare un miracolo né gli uomini né la scienza. E quando avvengono ci lasciano letteralmente senza fiato e ci costringono a prendere coscienza di ciò che siamo: creature che hanno bisogno del loro Creatore. È per questo che oggi ho pensato di proporre, per il mio blog, una testimonianza meravigliosa. È la storia di una nascita miracolosa. Una nascita che ha convertito anche il cuore di due genitori trepidanti e impauriti di fronte ad una diagnosi infausta.   

Loro sono Vanna e Alberto, i genitori della piccola Amanda, il miracolo di Paolo VI, quello che lo ha portato agli onori degli altari.

Vanna chi è per voi Paolo VI?

Paolo VI è il santo protettore di tutta la nostra famiglia. Un punto di riferimento importante, senza il quale oggi non saremmo quello che siamo.

Raccontiamo la vostra storia e perché Paolo VI oggi è il vostro angelo custode …

Ero incinta del secondo figlio. Le cose andavano bene fino a che andammo a comprare una culla usata. La signora che ci aspettava disse che la culla era nuova perché sua figlia era morta, una bambina affetta da Trisomia 21. La cosa mi mise agitazione. Avevamo bisogno di sapere che stava andando tutto bene, che era tutto sotto controllo e quindi facemmo l’amniocentesi. Ero intorno alla 13ma settimana di gestazione e praticamente dopo quell’analisi finii col perdere quasi completamente  il liquido amniotico. Tutti i medici consultati, da Nord a Sud, dissero che la bambina non ci consigliarono l’aborto terapeutico. Furono momenti difficili e dolorosi, ma una sola cosa era certa: non avremmo abortito.

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Che cosa è successo dopo?

Noi eravamo lì a darci la colpa. Non ci siamo mai perdonati di aver fatto quell’esame, ma un giorno su suggerimento di un ginecologo il dottor Paolo Martinelli, mi arrivò un invito speciale: pregare Paolo VI. Solo la sera prima infatti, Martinelli, aveva appreso che papa Montini aveva già operato un miracolo su un bambino nel grembo materno negli Stati Uniti. Noi eravamo esitanti, e se lo abbiamo fatto sul serio è stato solo grazie all’insistenza di una mia amica che continuava a sollecitare questa richiesta. Ci siamo recati a Brescia in un Santuario dedicato a lui. Siamo entrati in chiesa. Abbiamo trovato sui banchi una preghiera per chiedere la grazia e abbiamo pregato come forse mai nella vita.

Da qui il miracolo…

Amanda è nata la notte di Natale con un peso di 865 grammi. La data presunta per il parto era il 29 marzo. Tutta la gravidanza era stata all’insegna del “non ce la farà, morirà”. Ma nonostante la sua vita fetale fosse incompatibile con la sopravvivenza, lei non ha avuto nessun tipo di esito negativo. Non ha riportato alcuna conseguenza. I medici hanno studiato il caso, con un metodo doppio cieco, cioè nessuno conosce il parere dell’altro, si tratta di medici laici che alla fine sono stati costretti a dichiarare che la nascita della piccola non è scientificamente spiegabile.

Come lo avete spiegato alla bambina?

Non ha ancora l’età per comprendere. Suo fratello che è più grande sì, lo sa che Amanda è frutto di un intervento soprannaturale che ha un nome e un cognome e si chiama san Paolo VI.

È significativo che il miracolo di Paolo VI sia avvenuto proprio su un bimbo non ancora nato considerato il suo Magistero a favore della vita nascente.

L’ultimo miracolo è stato su un feto sì, ma anche il primo quello che lo ha portato alla beatificazione nel 2014 fu su un feto americano. Il mio ginecologo lo aveva saputo la notte prima e per questo mi aveva suggerito di pregare questo Papa. Io non conoscevo Montini, sono crescita con Giovanni Paolo II e ho capito solo dopo che l’enciclica Humanae vitae lo aveva distrutto emotivamente perché alla fine era rimasto solo. Papa Montini ha fatto tante cose, tra le altre è stato anche il timoniere del Concilio Vaticano II, ma evidentemente lui non vuole essere ricordato per questo. Sono sempre stata credente e cattolica, con il senno di poi penso che la mia reale conversione sia avvenuta quando abbiamo chiuso la porta all’aborto. Ma spesso accade che quando la scienza si ferma inizia la coscienza, ed è lì che il Signore opera miracoli.

Anche il nome Amanda ha un bel significato…

Amanda significa “essere amata”. È nata proprio la notte di Natale… una conferma se ce ne fosse ancora bisogno, di un segno miracoloso.

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Paolo VI è custode di tutta la sua famiglia, ma a parte la piccola Amanda, lei in quanto madre, è stata toccata dalla grazia mentre portava sua figlia nel grembo. Come si sente oggi?

Sento di avere una grande responsabilità. Io e mio marito siamo ed eravamo una coppia normalissima, non di quelle che frequentava assiduamente la Chiesa, o che ha fatto grandi cose. Oggi sentiamo il dovere di annunciare le meraviglie di un Dio che si china sulle ferite dell’umanità, che fascia i cuori spezzati, di un Dio che si fa prossimo, che arriva a te in tutti i modi possibili e soprattutto sentiamo di essere annunciatori del Vangelo della vita a conferma delle parole che papa Montini scrisse nell’Humanae vitae.




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