28 dicembre 2018

28 Dicembre 2018

Non arrenderci al male

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 2,13-18)
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato il mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esatezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».

Il commento

S’infuriò [ethumôthê] e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme” (2,16). Quando si accorge che i Magi non sono ritornati per riferire ciò che hanno visto, il re Erode pensa che qualcuno abbia ordito un complotto contro di lui e reagisce in modo furibondo. La descrizione dell’evangelista è perfettamente conforme alle notizie che gli storici hanno tramandato di un uomo crudele e sanguinario, pronto a tutto pur di difendere il suo potere. Il verbo thumóomai significa adirarsi e deriva dal vocabolo thumós che richiama la passione (in senso positivo) ma indica anche una rabbia che si scatena rapidamente come un fuoco che brucia ogni resistenza. Erode si agita furiosamente e progetta la distruzione dell’avversario. L’evangelista descrive una persona esasperata che, sentendosi raggirato, reagisce con ira. È una persona che non riesce più a controllare le sue passioni e che sceglie la via più comoda, quella della violenza cieca che si abbatte su tutto e su tutti. Un piano folle ma ben orchestrato: “tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù” (2,16). Per essere più sicuro di raggiungere lo scopo non si accontenta di sopprimere i bambini nati a Betlemme ma anche quelli del territorio; e non solo quelli appena nati ma anche quelli che hanno fino a due anni.

Pochi versetti, memoria di un evento che purtroppo non appartiene solo alla cronaca nera del passato. Questa pagina evangelica ricorda che la storia è attraversata da una violenza cieca che calpesta ogni dignità e non si ferma neppure dinanzi all’innocenza dei più piccoli. Il male attraversa la vicenda umana, da cima a fondo. A volte abbiamo l’impressione di non poterci liberare da questa presenza oscura che inquina ogni progetto umano. I santi hanno testimoniato che la fede dona la forza di lottare e vincere. Oggi chiediamo la grazia di non arrenderci né alla debolezza né al peccato che ci assedia né al male che imperversa nella storia. Maria, Aiuto dei Cristiani, sostieni i tuoi figli nel tempo della prova e ottieni il coraggio di custodire la fedeltà alla vocazione ricevuta.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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