
Niente divisioni
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,22-30)
In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni». Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».
Il commento
“Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi” (3,24). I farisei accusano Gesù di essere un emissario di Beelzebùl (3,22). A questa calunnia infamante Gesù risponde con grande pacatezza, offrendo ai suoi accaniti avversari un criterio di giudizio: se fosse davvero così, il Regno di Satana avrebbe i giorni contati! E invece… non ci vuole molto per capire che la presenza del male è ben radicata nella vicenda umana. La parola di Gesù rappresenta un monito sempre attuale per la comunità ecclesiale: “se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi” (3,25). La realtà purtroppo non è molto confortante. Tante volte i discepoli di Gesù, invece di destinare ogni energia all’annuncio del Vangelo, si accusano e si ostacolano a vicenda; invece di fare alleanza contro il male, alimentano conflitti e divisioni e diventano così complici del male. Tutto questo ovviamente rallenta o impedisce la missione della Chiesa. Ogni volta che mortifichiamo la comunione fraterna, al di là delle (buone) intenzioni, facciamo un oggettivo favore al diavolo. Al contrario, la comunione fraterna sconfigge il maligno, come scrive sant’Ignazio di Antiochia nella sua Lettera agli Efesini: “Impegnatevi a riunirvi più di frequente nell’azione di grazie e di gloria verso Dio. Quando vi riunite spesso, le forze di Satana vengono abbattute e il suo flagello si dissolve nella concordia della fede. Niente è più bello della pace nella quale si frustra ogni guerra di potenze celesti e terrestri”.
A causa dell’umana debolezza possono sorgere conflitti ma non dobbiamo accettarli né tantomeno subirli con rassegnazione. Siamo invece chiamati a costruire una vera e durevole unità, segno e frutto della fede. La storia dell’umanità è il teatro dei conflitti. L’autentica comunione è un dono che viene da Dio. Partecipando all’Eucaristia e nutrendoci del Pane di vita, oggi chiediamo la grazia di diventare artefici di riconciliazione nella comunità ecclesiale.
Un commento to “Niente divisioni”
28 Gennaio 2019
Giovanna ZanfardinoGrazie don, è una facile deriva purtroppo nella quale si cade che ci allontanana dalla grazia sovrabbondante che continuamente riceviamo…ridire queste cose non è mai superfluo!