6 febbraio 2019

6 Febbraio 2019

Il sì che Dio attende

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Il commento

Venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono” (6,1).Probabilmente non aspettava un’accoglienza trionfale ma neppure quella freddezza che si traduce in una progressiva e incolmabile distanza. I suoi concittadini ascoltano con stupore ma restano spettatori, non sono disposti a dare credito al giovane concittadino. La reazione della gente genera una grande amarezza: “Si meravigliava [ethaúmazendella loro incredulità” (6,6). Queste parole ci fanno entrare nel cuore umano del Figlio di Dio. Il Maestro non è insensibile, quel rifiuto lo trafigge come un colpo di spada. Il verbo thaumázō indica un grande stupore, qualcosa di incomprensibile. L’evangelista usa lo stesso verbo per descrivere lo stupore degli apostoli quando videro Gesù camminare sul mare (6,51) o degli stessi farisei dinanzi alle sue risposte (12,17). Gesù non comprende come mai l’umanità fatica a riconoscere la luce, anzi talvolta chiude gli occhi per non vedere. Eppure…. le parole e i gesti che egli compie sono di una chiarezza esemplare! Questa pagina invita a non essere sorpresi se la parola del Vangelo fatica a farsi strada. Tutti sono pronti a salire sul carro del vincitore ma pochi sono disposti ad andare controcorrente, soprattutto quando si tratta di pagare un prezzo. Tutti chiedono ma pochi sono disposti a dare. Tutti sono pronti a candidarsi quando si tratta di ricevere incarichi o benefici; pochi sono pronti a portare il carico di quanti vivono nel disagio o nella sofferenza. La testimonianza di Gesù è luminosa ma anche pericolosa. Non è possibile stare con Lui senza pagare un prezzo.

Signore Gesù, chissà quante volte ti abbiamo deluso perché non abbiamo risposto subito e con gioia alla tua chiamata. Ti sei meravigliato della nostra poca carità. Tante e tante volte abbiamo sperimentato la tua Provvidenza. Non dovremmo perciò avere paura nel consegnarti tutta la vita, mettendoci a disposizione del tuo Regno. E invece siamo ancora fermi sulla soglia della porta a fare i nostri calcoli e ci domandiamo ancora se ne vale la pena. Perdonaci, Signore, e donaci il coraggio di dire oggi stesso il sì che da troppo tempo Tu attendi da noi. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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