Denatalità

Cercasi mamme disperatamente…

natalità

di Ida Giangramde

Il numero medio di figli per donna è rimasto invariato a 1,32 come nel 2017, eppure, nell’ultimo anno, di bambini ne sono nati novemila in meno. Secondo le previsioni fra 20 anni avremo 2 milioni 21 mila potenziali mamme in meno rispetto ad oggi.

La maternità sembra essere sempre di più un bene di lusso per poche elette. Certo la società è cambiata, la famiglia è cambiata. Non dico niente di nuovo se sottolineo che le donne oggi sono considerate anzitutto forza lavoro, anche se il lavoro è spesso a nero e sottopagato, ma necessario per sbarcare il lunario. Il guaio è che a correre dietro ai problemi economici, a un lavoro despota che non basta mai, molte donne sono costrette a fare figli in età piuttosto avanzata, quando cioè l’orologio biologico dice che siamo pressoché fuori tempo massimo.

È più o meno questa la foto rilasciata dall’Istat che evidenzia i contorni di un allarme demografico tutt’altro che nuovo e, anzi, facilmente prevedibile. Secondo l’ultima analisi nel 2018 sono nati 449 mila bambini. Dieci anni fa erano 128 mila in più. Se è vero che i bambini di oggi sono gli adulti del domani secondo le previsioni fra 20 anni, avremo 2 milioni 21 mila potenziali mamme in meno rispetto ad oggi. E, fino a prova contraria, senza madri non nascono bambini. Una verità forse lapalissiana che, però, fa sempre bene sottolineare nell’epoca in cui tutto è il contrario di tutto.

Il numero medio di figli per donna continua a scendere toccando l’1,32 contro l’1,46 del 2010. Si stima che il 22% delle attuali donne 40enni, alla fine del ciclo di vita riproduttiva, potrebbe rimanere senza figli. Una percentuale che si raddoppia rispetto all’11,1% stimato per la generazione delle loro mamme (le nate del 1950).

La famiglia ha subito degli stravolgimenti significativi negli ultimi anni, il lavoro femminile è un capitolo importante della storia di oggi. Dai dati dell’Istat emerge che si fanno più figli dove le donne lavorano di più, come nel Nord. Indice del fatto che dove c’è più stabilità forse c’è anche un po’ più di sicurezza. All’opposto, la fecondità è minore nelle Regioni a scarsa occupazione femminile: 1,16 in Basilicata, 1,13 in Molise. Zone che per l’Istat vanno verso lo spopolamento.

Insomma è proprio il caso di dirlo: le donne cambieranno il mondo se saranno lasciate libere di fare le madri e se saranno sostenute da un sistema lavorativo, economico e fiscali in grado di valorizzare lo straordinario apporto della maternità alla società intera.




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