9 febbraio 2019

9 Febbraio 2019

Ritornare discepoli

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,30-34)
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

Il commento

Venite in dispartevoi soli, in un luogo deserto” (6,31). I vangeli raccontano la missione pubblica di Gesù segnata da un dinamismo straordinario, abbiamo l’impressione che il Rabbì di Nazaret sia sempre in movimento. E tuttavia, ci sono anche i passaggi in cui egli cerca un legittimo riposo, come quello di oggi. Gli apostoli tornano dalla missione, hanno molte cose da dire. Gesù scruta la stanchezza del corpo e i bisogni del cuore. Li invita dunque a fare una sosta. È interessante notare che, proprio in questo brano, per la prima volta, nel Vangelo di Marco, i Dodici ricevono il titolo di apostoli (6,30). Un titolo meritato sul campo grazie all’esperienza missionaria che hanno vissuto (6, 7-13). E difatti, il Vangelo descrive il ritorno festoso condito con il racconto di quello che hanno compiuto. E bello però notare che proprio quando vengono chiamati apostoli, Gesù li invita a ritornare discepoli: “Venite” [deûte] ricorda la parola che ha segnato l’inizio dell’esperienza, quando Gesù li ha chiamati a stare con Lui: seguite me, state dietro di me [deûte opiso mou] (Mc 1,17). Nel momento in cui i discepoli sperimentano il protagonismo della missione, Gesù ricorda loro che sono e restano anzitutto discepoli ed hanno bisogno di essere nutriti dalla parola del Maestro. Andare nel “deserto”, cioè in un luogo appartato, lontano dalla folla e dagli impegni quotidiani, non significa allontanarsi da qualcuno o da qualcosa ma avvicinarsi a Dio. Il deserto indica lo spazio della preghiera in cui entriamo in un’amicizia più intima con Dio e gli diamo la possibilità di parlare al cuore. Cercare il riposo per noi credenti non significa solo astenersi da ogni attività ma gustare in modo nuovo la presenza di Dio. È un appuntamento da non trascurare se vogliamo custodire la passione del vivere.

Signore Gesù, la tua Parola oggi ci invita a custodire tempi e spazi di silenzio. Stare con Te significa ritrovare noi stessi. Aiutaci a guardare più lontano e metti nel cuore il coraggio di andare oltre il perimetro dei nostri ragionamenti. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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