12 febbraio 2019

12 Febbraio 2019

La luce essenziale

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7,1-13)
In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme.
Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie, di oggetti di rame e di letti -, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».
Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

Il commento

Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi?” (7,5). Più che una domanda, le parole dei farisei contengono un giudizio fin troppo chiaro, anzi rappresentano una formale denuncia. La risposta di Gesù è particolarmente dura, non solo non si difende ma attacca con fermezza: “Trascurando [aphéntesil comandamento di Dio, voi osservate [krateîtela tradizione degli uomini” (7, 8). La traduzione italiana attenua l’estrema severità della critica. Il verbo aphíēmisignifica abbandonare o addirittura cancellare, come appare nella formula orante del Padre nostro (Mt 6,12). Il secondo verbo [kratéō] significa avere potere, possiamo tradurlo con possedere o, meglio ancora, custodire. I farisei sono convinti di obbedire scrupolosamente alla Legge di Dio. Gesù invece li accusa di calpestare il comandamento di Dio per correre dietro a quelle prescrizioni fatte dagli uomini, regole che rispondono più alle convenienze sociali che alla santità di Dio. Da notare che l’evangelista usa il singolare – “comandamento di Dio” – per sottolineare non tanto i singoli precetti ma la Legge di Dio, cioè quelle norme che manifestano la santità e conducono all’incontro con Dio. È un’accusa che demolisce radicalmente tutta l’impalcatura religiosa costruita dal giudaismo lungo i secoli. In effetti l’insegnamento rabbinico aveva finito per assumere un ruolo eccessivo, soppiantando di fatto la tradizione scritta. Nel sincero tentativo di interpretare la Legge che Dio ha dato a Israele, i farisei hanno creato una selva intricata di precetti che, invece di svelare la bellezza della fede ha finito per nascondere la luce; invece di liberare l’uomo dal male che lo assedia, lo ha reso ancora più schiavo. Gesù non vuole modificare la Legge che Dio ha consegnato a Israele, al contrario vuole farla risplendere nella sua originaria bellezza. Egli chiede perciò di mettere da parte le numerose prescrizioni legali per ripartire dalla semplicità della Parola. Nella scia di questo insegnamento, impegniamoci a fare della Scrittura la luce essenziale della nostra vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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