
Una Chiesa mai sazia
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio».
Il commento
“Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due” (10,1). Gesù comunica ai discepoli la sua sollecitudine missionaria e li chiama a collaborare con Lui per donare a tutti la bella notizia. Cirillo e Metodio sono fratelli di sangue uniti dalla stessa passione per il Vangelo, nel 1981 Giovanni Paolo II li ha proclamati patroni d’Europa, unendo i loro nomi a quello di san Benedetto. La loro vita è icona di quell’impegno missionario che ha segnato tutta la storia della Chiesa, sono i testimoni privilegiati di un popolo che ha dato la vita per far giungere la Parola di Dio nei luoghi più lontani. Grazie a questo impegno il Vangelo ha messo radici in tutti i continenti e continua a portare frutti abbondanti. I santi che oggi celebriamo sono immagine di una Chiesa che non si chiude nella sazietà o nella pigrizia, una Chiesa che non resta chiusa nei suoi confini ma è sempre pronta a mettersi in cammino per abbattere non solo i muri geografici ma anche quelli culturali. Per favorire la comunicazione del Vangelo, Cirillo ha tradotto la liturgia nella lingua slava, vincendo non poche opposizioni e aprendo così un nuovo e fecondo capitolo nella storia dell’evangelizzazione. La loro missione è stata accompagnata dalla sofferenza causata da quei cristiani che li vedevano come concorrenti e non accettavano l’idea che la Parola di Dio potesse essere proclamata in altre lingue. Prima di inviare i discepoli, Gesù chiede loro di pregare “il signore della messe perché mandi operai nella sua messe” (Lc 10,2). Chi prega non si limita a consegnare a Dio le sue parole ma si mette in ascolto della sua Parola. L’autentica preghiera perciò accende e/o custodisce nel cuore dei discepoli il desiderio di annunciare il Vangelo.
Padre Santo, Ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa testimoni coraggiosi che hanno abbandonato le agiatezze della vita per servire Te solo. Dona anche a noi di mettere tutta la vita a servizio del Vangelo, donaci di amare Te prima e al di sopra di ogni altro bene perché la tua Parola risplenda nella nostra vita e nelle nostre parole. Amen
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