14 febbraio 2019

14 Febbraio 2019

Una Chiesa mai sazia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio».

Il commento

Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due” (10,1). Gesù comunica ai discepoli la sua sollecitudine missionaria e li chiama a collaborare con Lui per donare a tutti la bella notizia. Cirillo e Metodio sono fratelli di sangue uniti dalla stessa passione per il Vangelo, nel 1981 Giovanni Paolo II li ha proclamati patroni d’Europa, unendo i loro nomi a quello di san Benedetto. La loro vita è icona di quell’impegno missionario che ha segnato tutta la storia della Chiesa, sono i testimoni privilegiati di un popolo che ha dato la vita per far giungere la Parola di Dio nei luoghi più lontani. Grazie a questo impegno il Vangelo ha messo radici in tutti i continenti e continua a portare frutti abbondanti. I santi che oggi celebriamo sono immagine di una Chiesa che non si chiude nella sazietà o nella pigrizia, una Chiesa che non resta chiusa nei suoi confini ma è sempre pronta a mettersi in cammino per abbattere non solo i muri geografici ma anche quelli culturali. Per favorire la comunicazione del Vangelo, Cirillo ha tradotto la liturgia nella lingua slava, vincendo non poche opposizioni e aprendo così un nuovo e fecondo capitolo nella storia dell’evangelizzazione. La loro missione è stata accompagnata dalla sofferenza causata da quei cristiani che li vedevano come concorrenti e non accettavano l’idea che la Parola di Dio potesse essere proclamata in altre lingue. Prima di inviare i discepoli, Gesù chiede loro di pregare “il signore della messe perché mandi operai nella sua messe” (Lc 10,2). Chi prega non si limita a consegnare a Dio le sue parole ma si mette in ascolto della sua Parola. L’autentica preghiera perciò accende e/o custodisce nel cuore dei discepoli il desiderio di annunciare il Vangelo.

Padre Santo, Ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa testimoni coraggiosi che hanno abbandonato le agiatezze della vita per servire Te solo. Dona anche a noi di mettere tutta la vita a servizio del Vangelo, donaci di amare Te prima e al di sopra di ogni altro bene perché la tua Parola risplenda nella nostra vita e nelle nostre parole. Amen

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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