1 marzo 2019

1 Marzo 2019

La durezza di cuore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10,1-12)
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare. Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Il commento

Per la durezza del vostro cuore [sklērokardíanegli scrisse per voi questa norma” (10,5). I farisei contestano l’insegnamento del Rabbì di Nazaret sul matrimonio ricordando che la legge mosaica permette il ripudio (10,4). La Legge rappresenta un punto fermo nella variegata storia d’Israele, nessuno può metterne in dubbio la sua autorità. E difatti Gesù non critica il precetto antico ma lo attribuisce all’indulgenza che Dio ha manifestato attraverso Mosè; e spiega che le pagine della Genesi offrono un’immagine ben diversa del matrimonio, fondato sul rapporto esclusivo che lega un uomo alla sua donna (10, 6-8). La norma mosaica, giunta secoli dopo, rappresenta una deroga temporanea dovuta alla sclerocardia, cioè all’indurimento del cuore. Nel linguaggio biblico questo termine indica la mancanza di fede di Israele, la sua progressiva insensibilità dinanzi agli appelli di Dio. Ricordando un famoso episodio accaduto durante l’esperienza del deserto il salmista dice: “Nonindurite il cuore, come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto” (Sal 94,8). È l’atteggiamento di chi non ascolta più la voce del Signore, si chiude in un’orgogliosa presunzione ed è perciò incapace di comprendere la verità di Dio. Paolo usa la stessa espressione per indicare l’atteggiamento dei pagani dai quali i cristiani devono prendere le distanze (Ef 4, 17-20). La legge mosaica, che permette il ripudio non può rinnegare la dottrina della Genesi, si presenta dunque come una concessione transitoria.

Non sono le parole di Gesù ad essere dure come pietre. È il cuore dell’uomo che fatica a riconoscere la verità. Il Figlio di Dio ricorda a tutti, ai discepoli come ai farisei, che senza la grazia l’uomo non può corrispondere alla Legge di Dio. Al tempo stesso, affermando che non bisogna più dividere “quello che Dio ha congiunto” (10,9), annuncia che siamo entrati nel tempo della nuova alleanza. Il tempo in cui Spirito Santo intenerisce il cuore e rende gli sposi capaci di amarsi fino alla fine. È questa la preghiera che oggi presentiamo al Signore attraverso il cuore materno della Vergine Maria.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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