Eutanasia La vita umana? Un diritto da preservare anche contro la malattia. A dirlo la Cassazione tedesca Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 9 Aprile 2019 Nessun commento su La vita umana? Un diritto da preservare anche contro la malattia. A dirlo la Cassazione tedesca di Ida Giangrande Il figlio esige un risarcimento perché a suo padre, malato di demenza senile, non era stata staccata l’alimentazione artificiale. La Corte di Cassazione federale tedesca respinge il ricorso e nella sentenza ribadisce: la vita non è mai un danno, il giudizio sul suo valore non è aperto a terzi. Per questo motivo, è vietato considerare la vita come una perdita anche di fronte a una malattia. Nostro malgrado siamo spesso costretti a tratteggiare i contorni di una vera e propria strage bianca quando parliamo di aborto e di eutanasia, esattamente come accade nelle retrovie di un paese in guerra. Sono molti gli Stati in Europa dove la dolce morte è diventata un diritto, il segno di una emancipazione civile e sociale. Olanda e Belgio aprono la lista, ma seguono in una vasta gamma di possibilità, Lussemburgo, Svizzera, e poi Francia, Gran Bretagna, alcuni dei Paesi più importanti d’Europa. I più ricchi. Un filo rosso sottilissimo che segue una logica inquietante: dove maggiore è la ricchezza e il benessere sociale, minore è il valore della vita umana. Ma, come succede di frequente in questa vita tanto imprevedibile, d’improvviso una sentenza ribalta la situazione e apre uno scenario di speranza. La vita umana è un diritto da preservare. Un concetto apparentemente chiaro che però acquisisce un valore più alto se a dirlo è la Corte di Cassazione federale tedesca chiamata a sentenziare sul supporto vitale con alimentazione artificiale. In sostanza la Corte ha respinto il ricorso di un uomo il cui padre, ammalatosi di demenza senile, è stato alimentato tramite Peg per 5 anni. Il figlio aveva citato il medico curante sostenendo che la nutrizione artificiale avesse solo prolungato la malattia ed esigendo «il risarcimento per il dolore e per le spese di cura e assistenza». L’Alta Corte aveva concesso un indennizzo di 40mila euro, ma la Cassazione ha ribaltato il giudizio perché «lo stato di sopravvivenza» reso possibile dall’alimentazione «contrasta con lo stato che si sarebbe verificato se la dieta artificiale fosse stata sospesa, cioè la morte». La vita non è mai un danno, spiega la Corte, aggiungendo che «il giudizio sul suo valore non è aperto a terzi. Per questo motivo, è vietato considerare la vita come una perdita» anche nel caso sia provata dalla malattia. Speriamo solo che questa sentenza possa fare da apripista a una nuova forma di approccio verso la malattia e il dolore, ma soprattutto speriamo che possa richiamare in causa il valore della vita senza ma e senza se. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Istituzioni, Chiesa, associazioni, imprese: a Napoli insieme per la natalità “Senza la prudenza è un attimo sbagliare strada”. Così il Papa all’udienza Papa Francesco: “I santi non sono eccezioni dell’umanità o una ristretta cerchia di campioni” “L’eutanasia non è la soluzione”: un libro con cinquanta domande e risposte Papa Francesco: “Non si può parlare con una persona ammalata di superbia” Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento “I giovani e la fede”: presentata all’ateneo Santa Croce un’indagine internazionale su otto paesi Papa Francesco: invidia e vanagloria “vanno a braccetto”