Scuola Tolleranza zero contro le aggressioni ai danni degli insegnanti Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 11 Aprile 2019 Nessun commento su Tolleranza zero contro le aggressioni ai danni degli insegnanti a cura della Redazione Offesi, ingiuriati, spesso aggrediti fisicamente e mandati in ospedale. Per i giudici si tratta di oltraggio a pubblico ufficiale e, come tale, è perseguibile penalmente. Il docente, nell’esercizio delle sue funzioni, è un pubblico ufficiale al pari di un poliziotto o un vigile urbano al lavoro. L’oltraggio è stato riconosciuto dai giudici della Corte di Cassazione ai danni di un professore 62enne di una scuola di Massa offeso davanti ai suoi studenti dal preside della stessa scuola. Nella maggior parte delle aggressioni, però, l’insegnante viene aggredito verbalmente e fisicamente dagli studenti o dai genitori dei ragazzi. Tuttoscuola, con un contatore online, ha rilevato 36 casi di aggressione accertati nell’anno scolastico 2017-2018, ma secondo Anief potrebbero essere molti di più: oltre 80. «Aggressioni denuncia Marcello Pacifico, segretario dell’Anief – che sono il chiaro sintomo di come in Italia venga meno la valorizzazione del lavoro e del ruolo sociale degli insegnanti. È un problema legato anche agli stipendi troppo bassi». Molti casi si concentrano verso la fine dell’anno scolastico forse per la rabbia legata a brutti voti o bocciature. Il fenomeno non conosce distinzioni territoriali, da Roma, dove uno studente minacciò di sciogliere nell’acido una professoressa, a Milano dove un papà si scaglia contro il preside in difesa del figlio bocciato, fino a Torino a Lucca sono emerse aggressioni, offese, schiaffi e giorni di prognosi per docenti e dirigenti aggrediti spesso anche dai genitori. «Va rafforzato spiega Antonio Affinita, direttore generale del Moige, l’associazione dei genitori – il patto di corresponsabilità educativa per il rapporto e la collaborazione tra docenti e genitori e su questo stiamo lavorando positivamente con il Ministero». Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag insegnanti, reato, scuola ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Il papa scrive una lettera per la Pasqua ai cattolici in Terrasanta Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Istituzioni, Chiesa, associazioni, imprese: a Napoli insieme per la natalità “Senza la prudenza è un attimo sbagliare strada”. Così il Papa all’udienza Papa Francesco: “I santi non sono eccezioni dell’umanità o una ristretta cerchia di campioni” “L’eutanasia non è la soluzione”: un libro con cinquanta domande e risposte Papa Francesco: “Non si può parlare con una persona ammalata di superbia” Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento “I giovani e la fede”: presentata all’ateneo Santa Croce un’indagine internazionale su otto paesi