Gender Pillon condannato a risarcire Arcigay Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 12 Aprile 2019 Nessun commento su Pillon condannato a risarcire Arcigay di Ida Giangrande Tra chi è a favore e chi è contrario, l’unica vera vittima è la democrazia. “Faremo ricorso” annuncia il Senatore leghista, ma intanto il pensiero dominante miete la sua ennesima vittima. Una verità ai limiti dell’inverosimile? Purtroppo sì, siamo di fronte all’ennesimo caso di discriminazione è vero, ma della libertà di opinione e di chi vuol difendere la famiglia naturale, preservando l’indottrinamento dei più piccoli dalla diffusione di una teoria non provata scientificamente. Parlo del gender ovviamente e il caso è quello che vede Simone Pillon, senatore leghista e primo firmatario del ddl sull’affido condiviso, sul banco degli imputati. Trentamila euro di provvisionale, questa la somma che dovrà pagare Simone Pillon all’associazione Arcigay Omphalos del capoluogo umbro. Perché? Per averli diffamati con una campagna di omofobia in diverse sedi distorcendo l’attività di sensibilizzazione condotta dall’associazione nelle scuole. Il che, vuol dire? Che non si può discutere la loro campagna di sensibilizzazione! Il senatore Pillon risponde che sentenze come questa sono “una medaglia” e annuncia il ricorso, ma l’episodio mi inquieta profondamente come donna, come madre e come figlia, soprattutto perché viene subito dopo la bufera mediatica scatenata dal Congresso mondiale sulle famiglie e l’attacco gratuito nei confronti di alcuni dei suoi relatori con minacce e accuse gravi e lesive. Non è più una questione di rispetto della persona, al contrario siamo nel pieno di una battaglia di idee astratte che non tengono conto della realtà più concreta e si fondano su una sostanziale negazione dell’ovvio. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag discriminazione, gender, multa, Simone Pillon ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Istituzioni, Chiesa, associazioni, imprese: a Napoli insieme per la natalità “Senza la prudenza è un attimo sbagliare strada”. Così il Papa all’udienza Papa Francesco: “I santi non sono eccezioni dell’umanità o una ristretta cerchia di campioni” “L’eutanasia non è la soluzione”: un libro con cinquanta domande e risposte Papa Francesco: “Non si può parlare con una persona ammalata di superbia” Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento “I giovani e la fede”: presentata all’ateneo Santa Croce un’indagine internazionale su otto paesi Papa Francesco: invidia e vanagloria “vanno a braccetto”