Gender

Pillon condannato a risarcire Arcigay

Simone Pillon

di Ida Giangrande

Tra chi è a favore e chi è contrario, l’unica vera vittima è la democrazia. “Faremo ricorso” annuncia il Senatore leghista, ma intanto il pensiero dominante miete la sua ennesima vittima.

Una verità ai limiti dell’inverosimile? Purtroppo sì, siamo di fronte all’ennesimo caso di discriminazione è vero, ma della libertà di opinione e di chi vuol difendere la famiglia naturale, preservando l’indottrinamento dei più piccoli dalla diffusione di una teoria non provata scientificamente. Parlo del gender ovviamente e il caso è quello che vede Simone Pillon, senatore leghista e primo firmatario del ddl sull’affido condiviso, sul banco degli imputati.

Trentamila euro di provvisionale, questa la somma che dovrà pagare Simone Pillon all’associazione Arcigay Omphalos del capoluogo umbro. Perché? Per averli diffamati con una campagna di omofobia in diverse sedi distorcendo l’attività di sensibilizzazione condotta dall’associazione nelle scuole. Il che, vuol dire? Che non si può discutere la loro campagna di sensibilizzazione!

Il senatore Pillon risponde che sentenze come questa sono “una medaglia” e annuncia il ricorso, ma l’episodio mi inquieta profondamente come donna, come madre e come figlia, soprattutto perché viene subito dopo la bufera mediatica scatenata dal Congresso mondiale sulle famiglie e l’attacco gratuito nei confronti di alcuni dei suoi relatori con minacce e accuse gravi e lesive.

Non è più una questione di rispetto della persona, al contrario siamo nel pieno di una battaglia di idee astratte che non tengono conto della realtà più concreta e si fondano su una sostanziale negazione dell’ovvio.




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