
Pronti a ricominciare
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9)
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Il commento
“Non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti” (20,9). Siamo ancora alle prime battute della grande avventura. Giovanni narra il pellegrinaggio delle donne (20,1). Confuse e sconcertante esse non sanno cosa dire, non sono capaci di interpretare l’evento, pensano che il corpo sia stato trafugato. La loro parola mette in cammino gli apostoli: è il primo passo della fede (20, 3-4). L’evangelista sottolinea che entrambi entrano in quel luogo di morte, prima Pietro e poi Giovanni. Al di là dell’innegabile dato storico, questo gesto ha un forte valore simbolico, invita ad entrare nella morte di Gesù per ricevere la vita che non muore. In apparenza il sepolcro è vuoto, in realtà chi legge con fede gli eventi non si ferma mai alla cruda realtà dei fatti e individua i segni di un misterioso passaggio: ci sono i teli che hanno avvolto il corpo di Gesù e il sudario che copriva il capo. Forse è proprio quest’ultimo che attira l’attenzione degli apostoli. Stando ad una suggestiva interpretazione, infatti, è rimasto al suo posto, cioè esattamente dove prima era posto il capo di Gesù, come se il corpo fosse stato spostato senza bisogno di sciogliere il sudario. Un segno che mette a pensare Pietro. Il secondo discepolo, invece, comprende subito: “Vide e credette” (20,8) dice in modo lapidario l’evangelista. Il Vangelo che proclamiamo nel giorno di Pasqua non racconta l’incontro con il Risorto ma invita a mettersi in cammino per cercare Colui che amiamo. E dopo averlo trovato, chiede di riprendere il cammino per dare a tutti la bella notizia. È questa la sfida della Pasqua.
Asciuga, Signore, le lacrime che nascono dal dubbio e dall’impazienza, purifica gli occhi che rimangono attaccati alle creature e non sanno vedere l’oltre e non hanno ancora imparato a riconoscere il tuo volto in quello dei fratelli. Donaci il coraggio di entrare nella vita con la fiaccola della fede e di testimoniare che Tu solo puoi donare la gioia piena. Siamo fragili, Signore, ma quest’oggi, memoria del primo giorno della nuova creazione vogliamo dirti che siamo pronti a rinnovare il nostro eccomi, pronti a ricominciare da Te e con Te. Amen
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