
Andate
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 28,8-15)
In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Il commento
“Ed ecco, Gesù venne loro incontro” (28,9). Un intreccio di luci e di ombre accompagna questa scena che presenta le donne nel ruolo di primo piano: sono loro che vanno al sepolcro e ricevono per prime l’annuncio, prima da parte di un angelo (28, 5-7) e poi dello stesso Gesù. Il Vangelo si sofferma su questa seconda apparizione. È il Risorto che si fa loro incontro, la sua presenza conferma la parola angelica. La reazione delle donne è … tipicamente femminile: “Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono [ekrátēsan] i piedi e lo adorarono” (28,9). In greco troviamo il verbo kratéō che significa afferrare qualcuno, prendere con violenza. L’evangelista vuole suggerire l’idea che, alla vista del Maestro, le donne si stringono a Lui, come se non volessero lasciarlo più, come se volessero trattenerlo. È un gesto di fede che trova conferma nel secondo verbo [proskynéō] che le presenta in adorazione dinanzi a Colui che ormai appare chiaramente vestito di luce divina. È lo stesso atteggiamento di Maria di Magdala (Gv 20,16-17). Hanno trovato Colui che cercavano, se dipendesse da loro potrebbero restare a lungo. Ma Gesù li invita a rimettersi in cammino: “andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno” (28.10). La resurrezione è solo l’annuncio della vittoria, se vogliamo raggiungere la meta occorre darci da fare. Siamo solo all’inizio della grande avventura. Quel giorno, il primo della creazione nuova, il Signore consegna alle donne una precisa responsabilità, un ministero che non ha perso la sua attualità. Nei racconti pasquali le donne hanno un ruolo decisivo, anzi hanno un oggettivo primato rispetto agli uomini. Questo compito non è pensato in competizione a quello affidato agli uomini ma come un servizio che, in ultima analisi, riconosce l’autorità dei Dodici. Le donne, infatti, non sono inviate nel mondo ma ai fratelli del Signore. “Andate”: entriamo nel tempo pasquale sospinti dal comando e chiediamo la grazia di fare la nostra parte perché diffondere la bella notizia.
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