Bioetica Lambert come Charlie Gard e Alfie Evans… Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 29 Aprile 2019 Nessun commento su Lambert come Charlie Gard e Alfie Evans… a cura della Redazione L’ospedale intende sospendere l’alimentazione a Vincent Lambert, paziente tetraplegico 42enne in stato di coscienza minima. Famiglia e amici dicono no. Basterebbe spostarlo in un centro specializzato per persone disabili, perché ucciderlo? Un copione già letto, ma sempre doloroso e drammatico. Questa volta si chiama Vincent Lambert, cambia lo scenario, la motivazione finanche l’età ma il filone è più o meno lo stesso già sentito per Charlie Gard, e il piccolo Alfie Evans. La sentenza? Sempre la stessa: morte di stato. Il Consiglio di Stato francese è pronto ad assecondare l’ospedale che intende sospendere l’alimentazione a Vincent Lambert, il paziente tetraplegico 42enne in stato di coscienza minima. La famiglia ha subito annunciato ricorso presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, interpellando pure il Comitato internazionale sui diritti delle persone con disabilità, presso l’Onu. Lambert, ex infermiere, vittima di un incidente stradale, ricoverato a Reims in stato di coscienza minima, è vittima di un processo giudiziario che dura da 6 anni. Ma ora il Consiglio di Stato, massimo foro amministrativo, ha approvato una sentenza di gennaio dei giudici di Chalons-en-Champagne a sostegno della decisione ospedaliera del 2018. L’ultima perizia medica indipendente consegnata ai giudici parla di stato vegetativo cronico irreversibile, ma la metodologia impiegata è stata fortemente contestata da molti esperti. Inoltre, la stessa perizia non ha riconosciuto un accanimento terapeutico o ostinazione irragionevole nei trattamenti. Lambert non è in fin di vita, né malato. Per aiutarlo a sopravvivere sarebbe sufficiente trasferire il paziente in un centro specializzato per disabili, lo sostengono anche numerose personalità del mondo medico. Dunque, perché ucciderlo? Il caso di Vincent non è isolato. In Francia ci sono circa 2.000 altri pazienti nelle sue stesse condizioni, a chi toccherà dopo? Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Alfie Evans, Charlie Gard, Vincent Lambert ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… “Dignitas Personae”: la Chiesa ribadisce la sua posizione su fecondazione in vitro e altre questioni etiche Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no Cosa significa essere giusti? Ce ne parla Papa Francesco Papa Francesco alle detenute di Rebibbia: “Gesù non si stanca mai di perdonare”