Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

8 maggio 2019

8 Maggio 2019

Solo chi bussa alla porta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,35-40)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Il commento

Voi mi avete visto eppure non credete” (6,36). Gesù rimprovera con durezza l’ostinata incredulità della gente ma subito dopo ricorda che la porta di Dio resta sempre aperta: Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori” (6,37). È questa la missione che egli ha ricevuto dal Padre: “che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato” (6,39). È consolante sapere che Dio vuole donare a tutti pienezza di vita e s’impegna perché nessuno si fermi a metà strada e tutti possano raggiungere la meta ultima, cioè l’eterna beatitudine. Questa promessa però si realizza nella misura in cui l’uomo bussa con umiltà alla porta di Dio. La misericordia divina precede l’azione dell’uomo e tuttavia si compie solo grazie alla conversione. Tutto questo è chiaramente indicato nelle parole “colui che viene a me” (6,37). L’espressione descrive il movimento interiore che porta l’uomo all’incontro con Cristo. Solo chi riconosce che Gesù è il Salvatore e si accosta a Lui potrà sperimentare la forza salvifica e sanante della grazia. La Chiesa deve annunciare la misericordia non come una sanatoria che copre ogni peccato ma come un pressante invito alla conversione. L’uomo ha bisogno di sapere che la porta di Dio è sempre aperta, anche se è ancora lontano, deve vedere un Dio che lo attende a braccia aperte. Un’immagine come questa gli permette di accettare più facilmente la fatica del cammino. Quando diciamo che la Chiesa apre le porte per accogliere tutti, dobbiamo intendere che dona a tutti la possibilità di ricevere la grazia. Se vogliamo entrare nel santuario di Dio dobbiamo però accostarci con fede e impegnarci a camminare nelle vie del Vangelo. Una cosa è certa: il Padre celeste non si limita ad attendere ma ci offre nel suo Figlio la luce e la forza di cui abbiamo bisogno per compiere l’itinerario. Oggi vi invito a pregare così:

Signore Gesù, sei Tu il Pane della vita, stare con te significa gustare fin d’ora quella pienezza di vita che il cuore desidera. Fa’ che non si scoraggiamo dinanzi agli ostacoli e donaci di trovare in Te il coraggio di rinnovare ogni giorno il nostro eccomi. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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