Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

17 maggio 2019

17 Maggio 2019

Non siate turbati

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,1-6)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: Vado a prepararvi un posto? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

Il commento

Non sia turbato il vostro cuore” (14,1). Gesù invita a non essere inquieti, cioè a non cadere nell’agitazione. Ad una prima reazione, ci sembra che un’esortazione come questa sia poco realistica perché di fatto la nostra esistenza è costantemente immersa nella precarietà e nel bisogno. Non c’è alcuna stagione della vita in cui non percepiamo la nostra radicale impotenza dinanzi ai problemi o ai progetti che vorremmo realizzare. D’altra parte, se leggiamo attentamente i vangeli possiamo constatare che lo stesso Gesù ha sperimentato il turbamento quando si trova dinanzi alla tomba di Lazzaro (Gv 11,33) o quando sente avvicinarsi il tempo della passione (Gv 12,27). In tutti questi casi l’evangelista usa lo stesso verbo [tarássō]. Quale è dunque il significato e il valore di queste parole? Possiamo pensare che Gesù voglia motivare i discepoli più dubbiosi e incoraggiare quelli più fragili. Non basta. In realtà, egli annuncia una vita nuova. Dobbiamo leggere questa parola nell’orizzonte della resurrezione: è giunta l’ora in cui Dio rinnova ogni cosa e dona nuovo respiro alla vita dell’uomo. L’inquietudine accompagnerà sempre la nostra esistenza come una fedele compagna di viaggio; ma non sarà più una prigione che soffoca ogni desiderio, diventa piuttosto la premessa per cercare e trovare in Dio il riposo di cui abbiamo bisogno. Non diventa una fossa che impedisce il cammino ma una finestra che ci fa guardare oltre. Quanto più ci sentiamo impotenti, tanto più cerchiamo Colui che può dare stabilità alla nostra vita. Per questo Gesù aggiunge: “Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me” (14,1). È questa la luce che orienta i nostri passi: credere in Dio, in quel Dio che si è manifestato attraverso Gesù di Nazaret. Non c’è altra via! Molti, anche fra i credenti, potranno pensare che si tratta di una comoda scorciatoia, una fuga illusoria che non risolve i problemi. Ma i santi testimoniano di aver trovato nella fede il principio per non chiudere i sogni nel cassetto e fare della vita un dono. Oggi chiediamo la grazia di camminare sulla stessa via.

 



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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