Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

23 maggio 2019

23 Maggio 2019

Senza misura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 9-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Il commento

Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi” (15,9). La parabola della vite e dei tralci insiste sul portare frutto (15, 1-8), un’espressione che fa pensare alla fecondità della fede. Nei versetti successivi, che meditiamo oggi e domani, viene spiegato che portare frutto significa camminare nella via dell’amore. L’amore è il primo frutto della fede ed è anche la premessa per tutte le altre opere. È bene però precisare che il Vangelo presenta l’amore come una realtà divina: un dono che viene dal Padre e si manifesta attraverso il Figlio. L’amore dunque non come un sentimento di benevolenza o come una passione effervescente. Nella sua origine l’amore umano è solo un’eco di quello divino. Nella logica della fede l’amore viene dall’alto, Dio solo lo possiede e Lui solo può donarlo con abbondanza. Non solo può ma vuole donarlo. Per questo ha inviato il Figlio. Ma non tutti sono disponibili ad accogliere l’amore e non tutti quelli che lo hanno ricevuto s’impegnano a custodirlo. Comprendiamo dunque l’invito accorato di Gesù: “Rimanete nel mio amore” (15,9). Non si tratta di una semplice esortazione ma di un imperativo, come se dicesse: “Se vi sottraete a questo amore, restate a mani vuote, incapaci di fare il bene. come uccelli che non hanno più la forza di volare”. L’invito di Gesù non è generico: “rimanete nel mio amore”. In questo modo egli vuole sottolineare che il suo amore è radicalmente diverso da quello che l’uomo possiede per natura.

Chi legge il Vangelo di Giovanni, arrivato a questo punto, ha già compreso qual è l’amore che Gesù ha rivelato. Ma chi legge le pagine successive comprende ancora meglio che l’amore che Dio Padre rivela e dona per mezzo del Figlio arriva fino al dono supremo della vita. L’invito di Gesù può essere dunque riscritto in questo modo: “Rimanete in quell’amore che permette di fare della vita un dono senza misura”. Teresa di Lisieux lo ha capito, per questo prega così: “Viver d’Amore è dare senza tregua, / senza pretesa di compensi umani. / Ah, senza misura io do, ben certa /  che non si calcola quando pur si ama! (P 17, 5).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.