Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

26 maggio 2019

26 Maggio 2019

Senza amore tutto ricade nella polvere

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,23-29)
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Il commento

Se uno mi ama, osserverà la mia parola” (Gv 14, 23). Il cristianesimo non è un insieme di precetti da osservare scrupolosamente ma un’esperienza che nasce dall’amore e vive di amore. “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva” (Benedetto XVI, Deus Caritas est, 1). È l’amore che dona la forza di mettersi in cammino sulle orme di Gesù e di custodire la fedeltà nel tempo della prova. Amare, infatti, significa aderire con tutto il cuore alla persona amata. Per sottolineare questa verità, Gesù precisa: “Chi non mi ama, non osserva la mia parola” (14,24). Se manca l’amore, se manca lo slancio del cuore, è possibile solo un’osservanza formale ed esteriore di alcuni precetti. La fede si riduce ad una vuota religiosità. Gesù chiede molto di più. Se l’amore di Dio, cioè l’amore che viene da Dio, venisse a spegnersi nell’anima dei battezzati, il cristianesimo diventerebbe un corpo senza vita. Se nella Chiesa venisse a mancare l’amore appassionato per Gesù, tutto ricadrebbe nella polvere, come dice il salmista: “Se nascondi il tuo volto, vengono meno, / togli loro il respiro, muoiono / e ritornano nella loro polvere” (Sal 104, 29). Nell’autentico amore c’è il desiderio di una sempre maggiore comunicazione e la ricerca di un’unità sempre più intima: “… il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (14, 23). L’amore per Cristo e l’accoglienza della sua Parola, ci fanno entrare nella corrente di amore della Trinità: facciamo esperienza della paternità di Dio e della presenza dello Spirito. Il Padre si rivela come Colui che avvolge di tenerezza la nostra esistenza e, mediante il soffio dello Spirito, ci introduce nell’intimità della comunione divina. Tutto questo non è rimandato ad un futuro lontano, al giorno in cui varcheremo la soglia, ma è l’esperienza che fin d’ora possiamo fare. Gesù annuncia che Dio vuole fare della nostra vita, cuore e carne, anima e corpo, la sua dimora. Oggi chiediamo la grazia di accogliere con gioia questo invito e di custodire con responsabilità questo dono.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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