Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

31 maggio 2019

31 Maggio 2019

Beato chi confida in te

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-56)
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Il commento

Beata colei che ha creduto [ē pisteúsasanell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (1,45). Quando Maria lascia il villaggio di Nazaret per recarsi in verso la Giudea, ha ricevuto l’annuncio angelico e porta in grembo il Figlio di Dio. È stata ricolmata di grazia (Lc 1,35) ma ha risposto con fede. E difatti Elisabetta la saluta con l’appellativo più bello, l’unico titolo che tutti dovremmo desiderare: “beata la credente”. Credere non significa accogliere una dottrina ma aderire a Dio con tutto il nostro essere e con l’intima certezza che è Lui la vita e la salvezza nostra. Senza di Lui siamo terra arida, un albero incapace di dare frutti. La fede dona la certezza che Dio è un Padre amorevole, Colui che ha creato ogni cosa per amore e con amore accompagna il cammino dell’umanità. Chi crede riconosce e annuncia che in Gesù Cristo risplende la verità piena, quella che illumina ogni cosa. Chi crede invoca e accoglie lo Spirito Santo come il soffio di vita che in ogni tempo genera un mondo nuovo. “Beato l’uomo che in te confida” (Sal 84, 13), dice il salmista. Credere significa fidarsi di Dio senza cercare a tutti i costi garanzie e sicurezze. Ogni volta che poniamo ogni speranza nel potere della forza, del denaro o della ragione di fatto mettiamo da parte Dio e diamo credito ad altri poteri mondani. Credere significa non avere appoggi. La fede ci rende più deboli dinanzi al mondo perché siamo oggettivamente più fragili ma è proprio questa debolezza la nostra forza. Credere vuol dire fare credito a Dio, non cadere nel rimpianto del passato e avanzare con speranza verso il futuro. Sappiamo quant’è difficile fare di questa fede la veste quotidiana. Sulle orme della Vergine Maria, e affidandoci alla sua intercessione, vi invito a pregare così:

Tu resti nascosto, Signore. La ragione si arrende, la fede arranca, la contemplazione ci conduce lungo vie inesplorate. Ma Tu sei oltre. Avvolto in una luce che solo da lontano possiamo intravedere. I nostri occhi di carne non sanno guardare oltre le cose finite. Insegnaci a fare della fede un continuo pellegrinaggio, camminando nelle tenebre, come ciechi che si lasciano condurre dallo Spirito lungo sentieri sconosciuti. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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